Connessioni neuronali che fanno la differenza
Intelligenza emotiva, memoria ed empatia sono tipiche abilità femminili. L’uomo si orienta bene negli spazi e ha una logica spiccatamente sequenziale. Non sono luoghi comuni ma caratteristiche che secondo gli studiosi hanno origine nel cervello. Il commento di Elisabetta Menna dell’Istituto di neuroscienze del Cnr
Le donne sono intuitive e multitasking, gli uomini più logici e razionali”, siamo soliti dire. Senza cadere in facili generalizzazioni, in quest'espressione sembra ci sia una verità che va cercata nell’organo forse più misterioso dell’essere umano: il cervello. Negli ultimi anni le neuroscienze hanno studiato a fondo per capire se a livello cerebrale vi siano differenze tra uomo e donna che generano poi le note diversità di comportamento.
“Di differenze ve ne sono a livello sia strutturale sia funzionale. In generale gli uomini hanno più neuroni (materia grigia) e le donne hanno maggiori connessioni (materia bianca)”, spiega Elisabetta Menna dell’Istituto di neuroscienze (In) del Cnr. “Sappiamo che nel cervello maschile le connessioni corrono da avanti a dietro lungo lo stesso emisfero, favorendo il coordinamento tra percezione e azione. Nel cervello femminile le connessioni sono anche trasversali, vanno cioè dall'emisfero destro (legato all'intuizione) a quello sinistro (legato al pensiero logico), integrando appunto il ragionamento analitico e i processi intuitivi”.
Inoltre, ricercatori della Harvard Medical School, con l'uso delle tecniche di neuroimaging hanno riscontrato una maggiore densità di neuroni e connessioni in più (almeno il 10%) in aree della corteccia temporale femminile collegate con funzioni linguistiche ed emozionali. “Dal punto di vista funzionale anche la trasversalità e la maggiore densità di connessioni in quest'area potrebbe significare che le donne presentano una comunicazione interemisferica facilitata, che si traduce in una modalità di funzionamento più globale e intuitiva rispetto alla procedura logica e sequenziale, maggiormente tipica del sesso maschile”, precisa la ricercatrice dell’In-Cnr. “Potrebbe essere questo il motivo per cui le donne sono più empatiche e hanno maggiore facilità a decifrare stati d’animo, a comunicare verbalmente le emozioni e a esprimere i sentimenti”.
Anche l'amigdala, centro cerebrale delle emozioni - paura, rabbia, aggressività - sembra funzionare in modo diverso nei due sessi. “Nelle donne viene attivata più facilmente dalle sfumature emotive e questo ha un effetto diretto sull’ippocampo, l’area deputata ai ricordi: più forte è la risposta dell'amigdala, più particolari l'ippocampo registrerà per immagazzinare quell’esperienza nella memoria. Ecco perché le donne sembra riescano a ricordare i minimi dettagli delle esperienze emotive - i loro primi appuntamenti, le liti più serie... - mentre gli uomini hanno ricordi meno definiti anche di eventi emotivi significativi”, prosegue Menna. “Nell'uomo, invece, l'amigdala, che è anche l'area più primitiva del cervello, mantiene soprattutto le sue funzioni più ancestrali, quelle che registrano le paure e scatenano l'aggressività. Questo potrebbe spiegare perché di fronte a una situazione di stress, di ira o di paura, la donna tende ad attivare principalmente i circuiti emotivi e la reazione può avere una connotazione affettiva; l'uomo attiva invece la corteccia prefrontale, per cui la risposta è prevalentemente motoria e orientata all’azione fisica”.
Se le differenze indubbiamente esistono non si può però parlare di cervello maschile e femminile. “Questo organo è un network di molteplici gruppi di cellule indipendenti (specifiche regioni cerebrali) che agiscono in maniera concertata e che sono sottoposti a regolazione da parte di fattori intrinseci (genetici) e estrinseci (ambientali). È quindi praticamente impossibile a livello cerebrale assumere un uniforme grado di 'mascolinità' o 'femminilità'”, conclude la ricercatrice.
Fonte: Elisabetta Menna, Istituto di neuroscienze, email elisabetta.menna@in.cnr.it -