Editoriale

La chimica festeggia a Tavola

Una delle teorie mediologiche citate nel libro di Emanuele Arielli e Paolo Bottazzini 'Idee virali', che trovate recensito in questo Almanacco della scienza, è quella delle 'Notes on Contagious Media' secondo cui “prevedere cosa sarà contagioso è molto difficile” e “molti fenomeni mediatici contagiosi sono frutto del caso”.
di Marco Ferrazzoli

La chimica è sottovalutata come scienza complicata e noiosa e ricordata soprattutto per i rischi di inquinamento. Una disciplina negletta, poco appealing. Un giudizio ingiusto per una materia di grande fascino e importanza: il 150esimo anniversario della Tavola periodica è un'ottima occasione per mutare atteggiamento. Peraltro, nel 2019 ricorre anche il centenario della nascita del grande chimico e scrittore Primo Levi

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L'anniversario della Tavola periodica è un'ottima occasione per mutare atteggiamento, anche perché lo strumento tassonomico di cui si celebrano i 150 anni è una scoperta davvero eccezionale, come spiega Maurizio Peruzzini, direttore del Dipartimento di scienze chimiche del Cnr, nel Focus monografico di questo numero parlando del chimico russo Dmitrij Mendeleev, che nel 1869 pubblicò per la prima volta la Tavola.

Una delle teorie mediologiche citate nel libro di Emanuele Arielli e Paolo Bottazzini 'Idee virali', che trovate recensito in questo Almanacco della scienza, è quella delle 'Notes on Contagious Media' secondo cui “prevedere cosa sarà contagioso è molto difficile” e “molti fenomeni mediatici contagiosi sono frutto del caso”. A incidere nel successo di un messaggio possono essere infatti infinite variabili. Una conferma parziale di questo assunto viene dalla divulgazione scientifica, dove i ritorni talvolta sembrano essere indipendenti dalle intenzioni del mittente: alcuni ambiti come la medicina e la ricerca ambientale, per esempio, paiono confermare la regola secondo cui è l'interesse diretto e concreto ad attrarre il destinatario verso il messaggio; altri come la fisica sembrano invece smentire tale norma, a favore di quella secondo cui il ricevente deve essere stimolato sulle grandi domande esistenziali.

Sta di fatto che la chimica sembra scontare sia la sottovalutazione della sua importanza per la vita dell'uomo, sia la sopravvalutazione dei rischi a cui viene consuetamente legata. Chimica vista quindi come scienza complicata, noiosa, oppure causa dell'inquinamento e responsabile della mancanza di rispetto per la natura e per il Pianeta. La chimica se la batte quasi con la matematica per il titolo di disciplina più negletta a livello popolare e mediaticamente con minor appeal. Un giudizio severo, ingiusto, immotivato, poiché si tratta invece di una materia di grande fascino e importanza, a patto ovviamente che sia spiegata e comunicata in modo efficace e comprensibile.

L'anniversario della Tavola periodica è un'ottima occasione per mutare atteggiamento, anche perché lo strumento tassonomico di cui si celebrano i 150 anni è una scoperta davvero eccezionale, come spiega Maurizio Peruzzini, direttore del Dipartimento di scienze chimiche del Cnr, nel Focus monografico di questo numero parlando del chimico russo Dmitrij Mendeleev, che nel 1869 pubblicò per la prima volta la Tavola. Peraltro, ricordiamo che nel 2019 ricorre anche il centenario della nascita del grande chimico e scrittore Primo Levi, di cui si accenna nelle Recensioni parlando del libro di racconti ispirati agli elementi chimici 'Elio era nel pallone', scritto dal ricercatore Pietro Calandra dell'Istituto per lo studio dei materiali nano strutturati che incontriamo anche in uno dei Video del mese.

Sempre sul piano letterario, poi, nell'Almanacco on line abbiamo recensito il saggio di Antonio Damasio 'L'ordine delle cose', che lega la cultura umana a processi chimici come omeostasi e metabolismo, mentre Antonio Trincone dell'Istituto di chimica biomolecolare, nel Focus monografico, ricorda l'uso della chimica da parte di Sherlock Holmes nelle sue indagini. Con l'aiuto dei ricercatori del Cnr abbiamo inoltre esaminato altri aspetti degli elementi. Matteo Guidotti dell'Istituto di scienze e tecnologie molecolari spiega come le molecole chimiche siano, nello stesso tempo, utili e rischiose per la salute dell'uomo e per l'ambiente. La cucina molecolare è il tema dell'intervento di Maria Grazia Volpe dell'Istituto di scienze dell'alimentazione; la relazione tra la chimica e i problemi della conservazione delle opere d'arte contemporanee sono invece affrontati da Costanza Miliani dell'Istituto di scienze e tecnologie molecolari e da Antonio Sansonetti dell'Istituto per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali. Antonio Cerasa, neuroscienziato dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare, evidenzia la cosiddetta 'chimica nell'innamoramento'. Infine, si ricordano gli interventi tenuti dal premio Nobel per la chimica 2016, Ben L. Feringa, all'Icom-2018, organizzato a Firenze dall'Istituto di chimica dei composti organometallici e a Bologna nella nostra Area di ricerca, in occasione dei Molecular Machines Days.