Editoriale

Dirigibile Italia, una nostra icona nel mondo

targa
di Marco Ferrazzoli

Nel Focus monografico di quest'Almanacco della scienza troverete affrontati diversi temi scientifici e ambientali legati agli studi condotti in Artico dai ricercatori italiani. Ai quali si chiede ovviamente competenza scientifica ma anche una capacità relazionale e uno spirito di adattamento particolari, anche se non sono più i tempi pionieristici di Umberto Nobile, che 90 anni fa partì per sorvolare il Polo Nord proprio dal luogo dove oggi si trova la stazione artica Dirigibile Italia del Cnr

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I dati sullo scioglimento dei ghiacci marini in Artico sono impressionanti: nel 2012 ne erano stati misurati 3,4 milioni di kmq, contro gli otto degli anni '70; tra 1976 e 1987 il loro spessore si è ridotto del 15%. Non ci vogliono particolari competenze scientifiche per capire quanto il loro scioglimento riduca albedo, cioè l'azione con cui le superfici bianche riflettono verso lo spazio radiazione solare, e si leghi all'aumento delle temperature: sono questi feedback, come li chiamano i ricercatori, a rendere l'Artico un “amplificatore” dei cambiamenti climatici. Altrettanto intuitivi sono gli interessi legati alla navigabilità dei mari artici e alle ricerche petrolifere connesse allo scioglimento dei ghiacci, e quindi le relative problematiche geopolitiche e giuridiche.

Nel Focus monografico di quest'Almanacco della scienza, assieme a questo complesso fenomeno, troverete affrontati diversi altri temi scientifici e ambientali legati agli studi condotti in Artico dai ricercatori italiani e che hanno il loro perno nella stazione Dirigibile Italia del Cnr. Fare scienza nelle zone polari significa anche fare diplomazia. La ricerca ha sempre una dimensione globale, che alle latitudini estreme del pianeta essa si concretizza non solo nella partecipazione ai progetti internazionali ma anche tramite i rapporti personali che si stabiliscono semplicemente invitando i colleghi stranieri a prendere un caffè o per una spaghettata assieme.

Ai ricercatori nella nostra base artica, quindi, si chiedono ovviamente competenza scientifica ma anche una capacità relazionale e uno spirito di adattamento particolari. Non sono più i tempi dei pionieri come Umberto Nobile, Roald Amundsen e degli altri esploratori che affrontavano questi climi, ambienti e latitudini con tecnologie ed equipaggiamenti ben diversi, ma ancora oggi chi lavora qua deve affrontare temperature proibitive, armarsi letteralmente di fucile e superare disagi e difficoltà di vario genere e natura

Non meno importante è comunicare in modo corretto ed efficace i risultati di grande importanza che la ricerca artica italiana produce, portandoli all'attenzione di cittadini e stakeholder, e anche sotto questo profilo Dirigibile Italia è un volano straordinario. La nostra base alle Isole Svalbard è un'icona, come dimostrano le varie occasioni in cui è stata oggetto dell'attenzione delle istituzioni, dei media e del pubblico: dall'eclissi solare totale al film 'Quo vado?' di Checco Zalone (record assoluto per spettatori e incassi del cinema italiano); dalla mostra del Cnr "Artico. Viaggio interattivo al Polo Nord" frutto del lavoro di un numero cospicuo di ricercatori Cnr coordinati dall'Ufficio comunicazione fino, quest'anno, al novantennale dell'impresa di Umberto Nobile, che partì per sorvolare il Polo Nord proprio da questo luogo.