Tale capacità riflette la complessità della percezione sensoriale. I recettori possono rispondere a stimoli normalmente attribuiti a sensi diversi, per esempio il tatto e il gusto. “Il Trpv1 veicola sia la sensazione tattile del caldo sia quella gustativa/olfattiva della piccantezza. In assenza di stimoli, il canale è chiuso, mentre l’arrivo di un segnale lo induce ad aprirsi. Questo diventa permeabile a cationi, e produce un ingresso selettivo di ioni all’interno della cellula”, spiega la ricercatrice. “Il flusso di ioni si traduce in impulsi elettrici che si propagano lungo le fibre sensoriali, fino ad arrivare al cervello, che li interpreta mettendo in atto meccanismi di compensazione: se abbiamo caldo, il nostro organismo reagisce abbassando la temperatura con la sudorazione e la vasodilatazione, se abbiamo freddo, si riscalda con i brividi e la vasocostrizione, allo scopo di mantenere stabile la temperatura corporea”.
Questi recettori sono importantissimi in campo biomedico per diversi aspetti. “Sia il Trpv1 sia il Trpm8 rappresentano importanti bersagli farmacologici per il trattamento del dolore cronico e neuropatico, dell’infiammazione, ma anche di disturbi neurologici e psichiatrici quali l’epilessia e l’ansia (Trpv1) e il cancro (Trpm8)”, conclude Vitale.
Fonte: Rosa Maria Vitale, Istituto di chimica biomolecolare, rmvitale@icb.cnr.it