Vita di mare: Vita di mare

Proteggiamo gli ecosistemi e ci ricambieranno

Posidonia oceanica
di Ester Cecere

Ci ricorda la loro preziosa funzione, in occasione delle celebrazioni lo scorso 22 aprile della Giornata mondiale della Terra e il prossimo 22 maggio della Giornata mondiale della biodiversità, Ester Cecere, ricercatrice dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr, soffermandosi sui servizi eco-sistemici erogati dal mare, in particolare su quelli forniti da due gruppi di organismi: il coralligeno e il posidonieto

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Lo scorso 22 aprile si è celebrata l’International Earth Day, cioè la Giornata mondiale della Terra e il prossimo 22 maggio si celebrerà la Giornata mondiale della biodiversità. Tutti questi eventi hanno lo scopo di richiamare l’attenzione sulle attuali condizioni della nostra casa, il pianeta Terra, sia sugli ambienti sia sui loro inquilini, gli esseri viventi, quindi, sugli ecosistemi. Ricordiamo che un ecosistema è un insieme naturale formato da una comunità di organismi viventi e dall'ambiente fisico in cui essa vive.

È ormai noto che gli ecosistemi erogano servizi che sono indispensabili alla nostra sopravvivenza, anche se noi non ci pensiamo e diamo tutto per scontato. Essi sono aria, acqua, cibo e salute, ma anche una serie di servizi accessori come la fruizione a scopo ricreativo degli ambienti naturali. Secondo la definizione proposta dal Mea-Millennium Ecosystem Assessment, i servizi ecosistemici sono i "molteplici benefici forniti dagli ecosistemi al genere umano" (Mea, 2005).

Vediamo, quindi, quali sono i servizi eco-sistemici erogati dal mare: produzione di ossigeno, assorbimento di anidride carbonica, ciclo dei nutrienti, regolazione del clima, protezione delle coste, fornitura di materie prime e di energia, di attività lavorative e turistico/ricreazionali, valori culturali e scientifici nonché autodepurazione e bio-risanamento. Non male, vero? Certo, questi servizi sono forniti da un mare in “buone condizioni di salute” poiché, per funzionare bene, un ecosistema deve essere costituito dall’insieme di tutti gli organismi che ne fanno parte in equilibrio tra loro e con la componente abiotica. Ma entriamo nel merito, soffermandoci in particolare sul coralligeno e il posidonieto, esclusivi del Mar Mediterraneo. Entrambi sono delle biocenosi, cioè associazioni biologiche di specie differenti di piante e/o animali che vivono in reciproca relazione. Il coralligeno è  un’associazione di organismi bentonici (che vivono sul fondo) calcarei (animali e alghe calcaree) presente preferibilmente su fondi rocciosi poco illuminati, tra i 25 e i 200 metri di profondità.

Un team di ricercatori dell’Università di Marsiglia ha cercato di determinare quali servizi eco-sistemici fornisca il coralligeno, intervistando scienziati ambientalisti, gestori di aree marine protette, pescatori tradizionali, pescatori di corallo e professionisti della subacquea ricreativa. Sono stati individuati circa 15 servizi, che possono essere classificati in 4 categorie: servizi di approvvigionamento quando c’è un prelievo nell’habitat, ad esempio, la pesca o la raccolta del corallo rosso, molto apprezzato in gioielleria; servizi culturali, riferiti alla conoscenza o al tempo libero, tramite immersioni ricreative; servizi di regolamentazione, cioè quelli che consentono di avere un ambiente favorevole alla vita, come la fissazione del carbonio da parte delle alghe calcaree o la purificazione dell’acqua mediante gli organismi filtratori, quali le spugne, che si nutrono del particellato in sospensione nella colonna d’acqua. Questi servizi sono molto difficili da valutare da un punto di vista economico. Inoltre, in una visione puramente economica, non viene affatto valutata una quarta categoria di servizi perché non vanno a diretto beneficio dell’uomo. Si tratta dei servizi di supporto, cioè le funzioni che il coralligeno garantisce alle specie che in esso vivono, vale a dire l’habitat o la zona di nursery. Gli esperti hanno definito l’approvvigionamento alimentare, i siti di immersione, il potenziale per la scoperta scientifica e l’ispirazione artistica come i contributi più importanti degli habitat coralligeni (Quanto vale il coralligeno? - Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile)

E il posidonieto? Le praterie di Posidonia oceanica sono ecosistemi con un’elevata biodiversità. Esse, infatti, ospitano numerose specie di animali e vegetali, che crescono sulle foglie e/o sui rizomi; inoltre, per diverse specie, sia di invertebrati sia di vertebrati, sono zone di riparo dai predatori e di riproduzione nonché fonte di cibo per molte specie pregiate di importanza commerciale. Ma le praterie di Posidonia oceanica svolgono anche altri ruoli molto importanti, come l’ossigenazione delle acque; infatti, 1 m2 di prateria può produrre fino a 20 litri di ossigeno al giorno, che è un valore molto elevato. Le piante, inoltre, assorbono molta anidride carbonica (il famigerato “gas serra”). Il loro ruolo in mare è tanto importante da essere definite, da un punto di vista ecologico, “ingegneri di ecosistemi” in quanto stabilizzano il fondo conglobando con le radici il sedimento (così come fanno gli alberi sulla terraferma) e proteggono le spiagge dall’erosione, attenuando il moto ondoso con le foglie che possono raggiungere anche la lunghezza di 1 m.

Dovrebbe allarmarci il sapere che, nel Mediterraneo, perdiamo una prateria di Posidonia grande come un campo da calcio ogni sette minuti… Ma non finisce qui. La ricerca scientifica ha ormai evidenziato che tra i servizi ecosistemici ci sono anche quelli che vanno a beneficio della salute dell’uomo. Il primo studioso che ha concentrato le sue ricerche su questo argomento è stato il dottore francese De la Bonnardière d’Arcachon, addirittura nel 1867. A lui si deve l’invenzione del termine “talassoterapia”, dal greco “cura attraverso il mare”.

Servizi ecosostemici del mare

Ma come agisce il mare sulla nostra salute? L’acqua di mare, grazie alla sua composizione chimico-fisica e organica, ha proprietà antibatteriche e detergenti. È molto efficace come cura per eczemi, dermatiti e psoriasi. Inoltre, il bagno in mare, è utile per chi soffre di ritenzione idrica e problemi circolatori, grazie al massaggio che il moto ondoso esercita sul corpo immerso, riattivando la circolazione sanguigna e, di conseguenza, migliorando l’ossigenazione dei tessuti e rassodandoli. Quando siamo al mare, siamo molto più esposti alla luce del sole che in qualsiasi altro luogo. L’irraggiamento solare permette al nostro organismo di sintetizzare la vitamina D, il micronutriente che fissa il calcio nelle ossa, combattendo l’osteoporosi. La vitamina D, a sua volta, favorisce la produzione di sostanze chimiche che hanno una potente azione antimicrobica, mille volte superiore alla penicillina. Non solo uccidono i batteri, ma attivano il sistema immunitario; infatti, la “frazione blu” della luce solare riesce a penetrare nel derma, dove ci sono i linfociti T, le cellule sentinella fondamentali per il sistema immunitario. Uno studio di ricercatori americani, pubblicato su “Nature Scientific Report” nel 2018, ha mostrato che la componente blu dello spettro solare aumenta, da parte dei linfociti T, la produzione di perossido d’idrogeno, che è attivo su batteri e virus i quali non riescono a vivere in un ambiente ossigenato. Inoltre, un’altra ricerca apparsa su Science ha dimostrato che esporsi alla luce solare abbassa in maniera significativa la pressione arteriosa. Prendere il sole fa bene alla salute, ma con regole. L'intervista - PreSa (prevenzione-salute.it)

Oggi si parla di “capitale naturale” con l’intento di attribuirgli un valore economico. È possibile? Per il team di economisti ecologici guidati da Robert Costanza, tra i primi ad aver valutato il valore economico dei servizi ecosistemici, la somma dei servizi offerti dalla natura crea un valore di circa 145.000 miliardi di dollari annui, circa il doppio del Pil mondiale.

Molte specie, se protette dal bracconaggio e dalla distruzione degli habitat, rappresentano un volano per lo sviluppo del turismo, soprattutto in Paesi con difficoltà economiche. Facciamo un esempio. Nel Parco di Amboseli, in Kenya, ogni esemplare di leone vale almeno 500.000 dollari l’anno, calcolando gli investimenti in indotto turistico. E in Italia? Forse non tutti sanno che anche le meno appariscenti cernie rappresentano un’autentica attrattiva turistica e, quindi, una risorsa.

È stato calcolato che la presenza di tre cernie, di circa 12, 16 e 18 kg, diventate motivo di immersione per centinaia di sub, nell’area marina protetta di Tavolara, ha generato un indotto turistico in 10 anni superiore ai 110.000 euro. Secondo l’Università di Sassari, le 16.000 immersioni realizzate nel 2009 nell’area marina protetta di Tavolara hanno prodotto un fatturato di 23 milioni di euro (Ambiente: la natura vale miliardi di dollari l'anno tra servizi ecosistemici e turismo (meteoweb.eu)

E che dire dei 14.000 visitatori, di cui il 35% sono stranieri, che ogni anno raggiungono Taranto per imbarcarsi sui catamarani della Jonian Dolphin Conservation? Questa associazione di ricerca scientifica finalizzata allo studio dei cetacei del Golfo di Taranto nel Mar Ionio settentrionale, con i suoi biologi e guide naturalistiche, conduce i turisti in aree dove è possibile ammirare branchi di delfini, tursiopi e, persino, qualche capodoglio, coinvolgendoli in un ampio progetto di “citizen science”, ovvero, di partecipazione del pubblico nella ricerca scientifica (WHALE WATCHING - Jonian Dolphin Conservation).

Infine, tra i servizi forniti dagli ecosistemi non va sottovalutato lo sviluppo dello spirito creativo. Quante opere d’arte ci ha regalato il contatto tra l’uomo e la natura? Pensiamo all’Impressionismo, il movimento pittorico che ha ristabilito l’armonia tra uomo, arte e natura. L’essere rapiti dall’ambiente naturale fa sì che il pensiero razionale si faccia da parte ed entri in gioco quello artistico, che libera energie creative. Il mare, in particolare, è stato fonte di ispirazione artistica per l'uomo in tutti i secoli. L’alba, il tramonto o i frangenti di una tempesta sono da sempre stati la proiezione del mondo interiore dell’artista. Quante tele di suprema bellezza, testi poetici e letterari ci ha regalato il mare attraverso il rapimento di autori che da esso si sono lasciati trasportare? Ricordiamo solo i poeti Charles Baudelaire: “Sempre il mare, uomo libero, amerai!” (da “L’uomo e il mare”) e Nazim Hikmet (da “Fratello mare”):

Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po' della tua ghiaia
un po' del tuo sale azzurro
un po' della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino mare
eccoci con un po' più di speranza
eccoci con un po' più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.

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