"Sono onorato dell'incarico conferitomi, che vado ad assumere con umiltà e spirito di servizio. Istruzione, università e ricerca sono i cardini per garantire al Paese un futuro più solido e maggiori opportunità per i nostri giovani. Cercherò di mettere a frutto le mie esperienze maturate con studenti e ricercatori al Politecnico e ora al Cnr". Con queste parole Francesco Profumo, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, ha commentato la sua nomina a ministro dell'Istruzione, università e ricerca.
Noi che lo abbiamo conosciuto e che con lui abbiamo lavorato sappiamo che non si tratta di espressioni retoriche. La passione del ministro Profumo per i giovani l'abbiamo constatata direttamente, ogni volta che in questi mesi di presidenza al Cnr si sia trovato a incontrarli.
Per esempio, durante la premiazione di 'Scienziati e studenti', la manifestazione di divulgazione scientifica organizzata dal nostro Ufficio stampa. Eravamo a Genova, al Festival della scienza, con tre scolaresche fiorentine e romane, un po' intimidite dal confronto con un personaggio 'importante': il presidente ha sciolto i ragazzi a colpi di domande e battute, infilandosi tra di loro con il microfono, a mo' di intervistatore. Oppure quando è tornato al Cnr, in questi giorni, per incontrare i giovani ricercatori vincitori dei Firb e dei grant dell'European Research Council.
Con questo modo di fare Francesco Profumo esprime solo il suo essere "professore", che è la qualifica con cui più ama definirsi. "Per questo governo, e per me, i giovani - quindi in particolar modo gli studenti - rappresentano una grande risorsa di questo Paese, che il presidente Monti ha giustamente indicato come una delle priorità dell'azione dell'esecutivo", ha detto nella sua prima dichiarazione rilasciata dopo l'arrivo al dicastero di viale Trastevere. "Da professore sono abituato ad ascoltare gli studenti, le loro aspettative e speranze sono legittime. Scuola, università e ricerca restano presidi strategici per assicurare all'Italia un futuro solido e prospero, per dare certezze ai giovani, per consentire a tutti i cittadini di assecondare il proprio talento e le proprie ambizioni".
Per un mero caso (il numero era programmato da tempo) questo Almanacco della scienza dedica il proprio Focus monografico alla crisi economica e finanziaria che ha colpito l'Italia e molti altri Paesi avanzati. Anche noi siamo convinti che scuola, università e ricerca siano strumenti fondamentali per la ripresa. E che su di loro e sui giovani valga la pena di investire per un futuro più solido e prospero.