Editoriale

La chimica, una cattiva fama da sfatare

La chimica condivide con matematica e fisica la triste sorte di sedimentarsi nella memoria come un momento spesso dolorosissimo dell'esperienza studentesca: nomi, tabelle e formule da imparare a memoria, per ripeterli a un docente quasi sempre insoddisfatto del nostro balbettio. Le è poi toccata una disgrazia peculiare: mentre le scienze degli atomi e dei numeri, chiusi definitivamente i libri di testo, in genere finiscono nel dimenticatoio, quella degli elementi resta viva nella nostra percezione quale una
di Marco Ferrazzoli

Sbrigativamente liquidata quale scienza dell'inquinamento o invisa materia scolastica, è stata determinante per il nostro sviluppo socio-economico. Il 2011, anno internazionale dedicatole dall'Onu, è un'occasione per conoscerla meglio

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Le cose non stanno solo così. Certo, l'impatto ambientale dell'industria chimica è stato assai pesante. Ma si è trattato del prezzo di un cambiamento che ha consentito l'accesso di massa a beni un tempo molto limitati, maggiori e migliori produzioni agro-alimentari e lo sviluppo socio-economico di una significativa parte dell'umanità: ben 70 mila prodotti, dalla plastica ai concimi, alcuni dei quali riconducibili al genio italiano di Giulio Natta.

La chimica condivide con matematica e fisica la triste sorte di sedimentarsi nella memoria come un momento spesso dolorosissimo dell'esperienza studentesca: nomi, tabelle e formule da imparare a memoria, per ripeterli a un docente quasi sempre insoddisfatto del nostro balbettio. Le è poi toccata una disgrazia peculiare: mentre le scienze degli atomi e dei numeri, chiusi definitivamente i libri di testo, in genere finiscono nel dimenticatoio, quella degli elementi resta viva nella nostra percezione quale una sorta di 'scienza del male'. Dalla chimica arrivano rifiuti non biodegradabili, inquinamento, sostanze tossiche...

Le cose non stanno solo così. Certo, l'impatto ambientale dell'industria chimica è stato assai pesante. Ma si è trattato del prezzo di un cambiamento che ha consentito l'accesso di massa a beni un tempo molto limitati, maggiori e migliori produzioni agro-alimentari e lo sviluppo socio-economico di una significativa parte dell'umanità: ben 70 mila prodotti, dalla plastica ai concimi, alcuni dei quali riconducibili al genio italiano di Giulio Natta.

Ma soprattutto, da qualche decennio, grazie all'aumentata sensibilità ecologica e ai progressi compiuti dalla ricerca, spesso in interfaccia con biologia e scienza dei materiali, l'industria sta rivedendo tanto i propri processi quanto i prodotti, i chemicals, alla luce dei principi della 'green chemistry'. La nuova chimica promette così di non ripetere errori ed eccessi del passato e di dare un contributo importante a molti dei problemi ambientali.

Al solito, quando si tratta di questioni scientifiche, la miglior cosa è non assumere posizioni manichee e cercare di informarsi. È per questo che in questo numero dell'Almanacco abbiamo ospitato, nella sezione Focus, alcuni contributi di nostri chimici che lavorano su linee di ricerca particolarmente innovative. Un modo, anche, per celebrare l'anno della chimica, dichiarato dall'Unesco nel centenario dell'assegnazione del Nobel a Marie Curie.

Quest'anniversario sarà festeggiato in Italia con una serie di iniziative, dall'apertura delle principali aziende del settore tra il 7 e il 22 maggio, alla Settimana della chimica prevista in ottobre, durante la quale i ricercatori porteranno in piazza i loro esperimenti (www.chimica2011.it). Saranno altre occasioni per avvicinarsi a questa disciplina sfatando la cattiva fama che porta con sé.

A proposito di divulgazione scientifica, vi diamo un altro suggerimento, più a breve termine: dal 5 all'8 maggio si terrà il primo Internet Festival, che concentrerà a Pisa oltre 70 iniziative sul web, aperte al pubblico e di grande interesse (www.internetfestival.it). A ricordare il ruolo della città quale capitale italiana dell'informatica e della telematica, a 25 anni esatti dalla prima connessione avvenuta nel nostro Paese, saranno soprattutto il Cnr e il Registro.it, insieme con Festival della scienza, Comune e Provincia, atenei locali e altri partner.