Il Cnr investe nel Lazio per la ricerca scientifica del futuro
A Monterotondo la genetica del topo come 'porta d'accesso' alla comprensione delle malattie umane, a Pomezia database di molecole per nuovi farmaci. Due progetti che coinvolgono il maggiore ente di ricerca italiano, due sfide per la ricerca 'made in Italy' in campo biomedico
Dal topo all'uomo, dalla molecola al farmaco. Il Consiglio nazionale delle ricerche sta investendo nella realizzazione di due importanti progetti nel settore biomedico attraverso la creazione e l'ampliamento di importanti infrastrutture di ricerca dedicate alla catalogazione e allo studio di modelli animali e molecole. A Monterotondo, alle porte di Roma, il progetto prevede la realizzazione di una Mouse clinic per lo studio del fenotipo murino primario, che farà parte dell'infrastruttura di ricerca europea Infrafrontier. In aggiunta, verrà costruito uno stabulario dedicato alla sperimentazione operata dal nuovo Istituto di biologia cellulare e neurobiologia (Ibcn) del Cnr che riunisce i ricercatori oggi operanti nella zona sud-est di Roma insieme a quelli già attivi a Monterotondo. Infine, si prevede di collocare nella stessa area anche la Fondazione Ebri presieduta dal Premio Nobel Rita Levi Montalcini.
Queste operazioni si innestano in un polo di ricerca già di dimensione internazionale, costituito dall'ex Istituto di biologia cellulare del Cnr, dalla struttura europea European Mutant Mouse Archive (l'archivio dei topi mutanti), dall'unità di ricerca dell'International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology e dall'unità distaccata Mouse Biology Unit dello European Molecular Biology Laboratory, la cui presenza a Monterotondo costituisce un autentico vanto per il nostro Paese. Il Campus, così ampliato e rimodulato, consentirà la piena attuazione dei programmi europei basati su accordi intergovernativi per lo studio della genetica funzionale, e darà forte impulso alla ricerca nel campo delle neuroscienze. Sarà inoltre un polo di attrazione per le imprese e per i ricercatori che lavorano all'estero, con un potenziale contributo allo sviluppo dell'economia regionale. Monterotondo costituirà dunque, sempre di più, un centro d'eccellenza internazionale dedicato alla genetica del topo e allo studio dei modelli murini come 'porta d'accesso' alla comprensione delle malattie umane. Insomma, banche di topi costruite per modellare malattie umane, per capirne le cause e provare a trovarne la cura. E non si studieranno solo malattie: altre ricadute potranno riguardare l'interazione con l'ambiente, l'alimentazione, il comportamento.
Stesso ragionamento, diverso database a Pomezia. In questo caso dedicato alle molecole. Assieme al Parco scientifico Irbm e all'Istituto superiore di sanità (Iss), il Cnr ha recentemente dato vita alla Cnccs: Collezione nazionale di composti chimici e centro screening, società consortile che intende realizzare una banca di composti biologico-molecolari e la relativa attività di screening su di essi. Quest'ultimo aspetto rende il Cnccs un progetto strategico, visto che sono pochi in tutto il mondo i centri in grado di offrire una simile capacità di ricerca e analisi. In sostanza al consorzio sarà possibile analizzare e catalogare i composti a seconda delle caratteristiche e delle possibili applicazioni, per renderli disponibili alla ricerca scientifica di drug discovery e per facilitare il dialogo tra ricerca pura e applicata.
Queste attività di ricerca consentiranno di esplorare nuove applicazioni, in campi completamente diversi dall'originale, per le molecole inventate o sintetizzate. Entro sei mesi il consorzio prevede di terminare il processo di archiviazione delle molecole e dei composti di cui è già in possesso, e sarà in grado di rivolgersi alla potenziale clientela, cioè enti di ricerca e università, aziende farmaceutiche, chimiche, alimentari. Inoltre, il Cnccs offrirà un servizio in più a tutti i ricercatori 'proprietari' dei composti che desidereranno inviarli al consorzio. La molecola verrà infatti catalogata, archiviata e venduta all'occorrenza a chi è interessato a verificarne le potenzialità. Una parte del ricavato di quest'ultima operazione verrà riconosciuto al ricercatore stesso e all'ente o all'azienda presso cui lavora.
Luciano Maiani, Presidente del Cnr