Editoriale

Ciao, Luca

Luca se ne è andato da poco, dopo una lunga e sofferta battaglia contro il male che lo aveva colpito. Il suo carattere e la sua attività lo hanno portato a conoscere moltissimi colleghi del Cnr, soprattutto nell'Area della ricerca di Pisa, ma vogliamo ricordarlo a coloro che non hanno avuto questa fortuna.
di Marco Ferrazzoli

Dedichiamo questo numero dell'Almanacco della scienza a Luca Trombella, da poco scomparso, addetto stampa del Registro.it, dell'Istituto di informatica e telematica e dell'Area della ricerca del Cnr di Pisa. E assiduo collaboratore del nostro giornale e del nostro ufficio stampa. Ma, prima di tutto, un carissimo amico

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Dedicare a un collega e a un amico un numero di un giornale può sembrare poca cosa, ma a un giornalista come Luca Trombella, che all'Almanacco della Scienza ha tanto collaborato, siamo sicuri che farà piacere.

Luca se ne è andato da poco, dopo una lunga e sofferta battaglia contro il male che lo aveva colpito. Il suo carattere e la sua attività lo hanno portato a conoscere moltissimi colleghi del Cnr, soprattutto nell'Area della ricerca di Pisa, ma vogliamo ricordarlo a coloro che non hanno avuto questa fortuna.

Lavorava con noi come addetto stampa del Registro.it, ma il suo ruolo ufficiale non esaurisce la quantità e qualità delle iniziative di comunicazione che lo hanno visto protagonista. La visibilità mediatica del Cnr deve molto ai suoi comunicati e articoli, al magazine del Registro 'Focus.it' da lui curato, alle conferenze stampa e alle visite di giornalisti e troupe televisive che ha organizzato, ai video con i quali ha saputo divulgare la ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica come piaceva a lui: da giornalista, nei termini semplici ed efficaci che servono per raggiungere la gente comune. Un compito che, ne siamo convinti, non è importante solo per il nostro 'spirito di maglia' ma perché aiuta la cultura e la coscienza civile del nostro Paese.

Luca svolgeva quest'attività non solo con una professionalità impeccabile, che gli veniva riconosciuta da tutti i colleghi e i dirigenti Cnr oltre che dai giornalisti con cui interagiva, ma con una passione per la quale non esistevano orari né impegni personali. Al punto che persino negli ultimi tempi della malattia, quando ormai gli era faticoso anche parlare o muoversi dal letto, il lavoro tornava sempre nei suoi discorsi, soprattutto per il rammarico di non potercisi più dedicare come un tempo.

Da parte nostra, come Ufficio stampa del Cnr, l'averlo utilizzato è stato un grande aiuto e anche un orgoglio. Per chi dirige un gruppo di lavoro, una delle maggiori soddisfazioni è valorizzare le risorse delle persone, i loro talenti, come è accaduto nel caso di Luca. E per questo la sua perdita ci è davvero incolmabile, dal punto di vista umano e professionale.

Duole di dover usare per ricordarlo parole che, a chi non lo ha conosciuto direttamente, potrebbero sembrare addolcite dalla retorica del lutto. In realtà stiamo riferendo, 'giornalisticamente' come gli è dovuto, dei semplici fatti di cronaca, riscontrabili direttamente dai comunicati, dagli articoli e dai video (come quello che potete vedere in questo numero dell'Almanacco) che di lui ci restano, ma che naturalmente non possono rendercelo se non in minima parte. Perché oltre alla professionalità del giornalista in Luca Trombella c'era una straordinaria umanità, che ne ha fatto per i colleghi prima di tutto un amico fraterno.

http://www.iit.cnr.it/luca

Marco Ferrazzoli