Appuntamenti: Centenario Cnr

Il Cnr ricorda il suo primo presidente

Vito Volterra
di R. B.

La mostra “Vito Volterra, il coraggio della scienza”, in corso fino al 27 novembre all’interno del Festival delle Scienze di Roma, ricorda il matematico fondatore dell’Ente. Proponendo immagini, documenti, oggetti e video legati al grande scienziato

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In occasione del centenario del Cnr, per ricordare la figura e l’opera del suo primo presidente, viene proposta all’interno del Festival delle Scienze di Roma - presso lo Spazio Risonanze dell’Auditorium Parco della Musica dal 21 al 27 novembre - la mostra “Vito Volterra, il coraggio della scienza”, curata dall’Ufficio stampa e dal Dipartimento scienze umane e sociali, patrimonio culturale, in collaborazione con l’Unità Comunicazione dell’Ente.

Volterra è stato matematico, senatore, fondatore della Società italiana per il progresso delle scienze, ma soprattutto è stato fondatore del Cnr e presidente dell’Accademia dei Lincei. Intransigente antifascista, rifiutò di giurare fedeltà al regime, sottoscrivendo il Manifesto Croce degli intellettuali antifascisti. La sua formazione universitaria inizia a Pisa, prima all’Università poi alla Scuola Normale, come allievo di un altro grande matematico, Ulisse Dini.

Pioniere dell’analisi funzionale e della biomatematica, Volterra unisce autorevolezza scientifica e visione strategica, perseguendo l’obiettivo di una società basata su un forte rapporto tra università, ricerca pubblica, politica e industria. Animato dalla convinzione dell’unicità della cultura e del suo ruolo di volano dello sviluppo, coinvolge nuovi campi di studio, in una visione di respiro ampio e internazionale. 

La mostra propone le foto e il fitto epistolario del fondatore del Cnr con i più grandi matematici internazionali del tempo, ripercorrendone le tappe salienti della vita attraverso documenti, immagini, oggetti e video. Dagli anni giovanili (vinse la cattedra all’Università di Pisa a 23 anni) all’eredità scientifica, dalla sua statura di scienziato internazionale al trasferimento a Roma, dai momenti privati, come il matrimonio con Virginia Almagià e i soggiorni nel villino di Ariccia, alle cariche nelle più prestigiose istituzioni italiane e mondiali. Un riconoscimento alla lungimiranza del  suo pensiero che aveva anticipato l’interdisciplinarietà dei saperi e l’interazione del mondo scientifico, con quello industriale e sociale.

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