Vita Cnr

Un viaggio virtuale a bordo dell'Urania

Nave Urania
di Francesca Gorini

Una campagna condotta congiuntamente da tre Istituti Cnr è stata l'occasione per sperimentare un diario di bordo via web, che ha reso disponibili al pubblico attività e dati raccolti dalla nave oceanografica nel mare Adriatico
 

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Salire virtualmente a bordo della nave oceanografica del Cnr che da oltre vent'anni conduce attività scientifica nei mari italiani e nel Mediterraneo, e seguire una spedizione in tempo reale, con aggiornamenti via web sulle tappe, le attività e i dati raccolti. Questa iniziativa curata dall'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente (Irea) del Cnr nell'ambito della spedizione sull''Urania condotta di recente nel mare Adriatico.

"Per la prima volta abbiamo sperimentato a bordo un particolare 'diario di viaggio' che ha documentato le tappe e le attività svolte durante la missione e le ha rese disponibili al grande pubblico del web, attraverso la piattaforma https://uraniaexpedition.crowdmap.com", spiega Alba L'Astorina dell'Irea-Cnr.  "Un modo per 'vivere' e commentare in maniera interattiva la spedizione inviando segnalazioni, immagini, impressioni. In una settimana ci sono stati molti contatti di utenti esterni e sono stati redatti più di cinquanta contributi sui diversi aspetti della campagna. Una scuola di Bologna ha interagito per alcuni giorni con i ricercatori".

A bordo dell'Urania era impiegato uno staff di 20 persone, tra ricercatori e tecnici, con il compito di eseguire misure lungo diversi punti dell'Adriatico, da Bari a Venezia, toccando e 'campionando' stazioni al largo delle coste del Gargano e del lago di Lesina, fino alle Isole Tremiti e alla foce del Po, per terminare il percorso alla foce del Po, tra Chioggia, Venezia e il Golfo di Trieste. Le varie 'stazioni' fanno parte della Rete italiana per le ricerche ecologiche di lungo termine, inclusa nel network internazionale 'Lter', che riunisce 39 paesi di diversi continenti, con lo scopo di monitorare alcuni ambienti acquatici e terrestri nel lungo periodo.

"Sono stati raccolti dati biogeochimici delle acque ed effettuate misure radiometriche/fluorimetriche relative alle proprietà ottiche di sostanze quali clorofilla, solidi sospesi lungo la colonna d'acqua", aggiunge Monica Pepe, che ha partecipato alla campagna. "L'obiettivo è acquisire informazioni utili a valutare le tendenze a lungo termine della qualità dell'ecosistema marino del tratto adriatico, ma anche contribuire alla realizzazione di modelli utili alle future acquisizioni satellitari del sensore iperspettrale 'Prisma' dell'Agenzia spaziale italiana". 

Le attività di ricerca sono svolte nell'ambito del progetto europeo 'EnvEurope' e del progetto nazionale finanziato dall'Agenzia spaziale italiana 'Clam Phym'.

Fonte: Alba L'Astorina, Gruppo di ricerca 'Comunicazione della scienza ed educazione' , email lastorina.a@irea.cnr.it