Focus: Racconti di Natale

Natale in laboratorio

laboratorio
di Antonio Cricenti

Quando si è a un passo dal risultato scientifico non è facile smettere di lavorare, anche durante le feste. E se si svolgono i turni di misura in grandi laboratori internazionali, che non conoscono riposo, per i fisici nemmeno il Capodanno è al sicuro 

Pubblicato il

Condividi

pastedGraphic.png

Lavorare a Natale non è strano quando si è coinvolti in attività di ricerca che si svolgono presso grandi strutture internazionali, come i sincrotroni o i laser a elettroni liberi (Fel). Qui non esistono più di tanto feste comandate, né ferie. Le macchine funzionano 24 ore al giorno, sette giorni su sette, e possono capitare turni assegnati in pieno agosto, a Natale o per l'Epifania.

Tuttavia, anche quando si lavora nel laboratorio 'di casa', spesso è praticamente impossibile lasciare il lavoro. Ricordo il 1986, quando all'Istituto di struttura della materia (Ism) del Cnr di Frascati stavamo sviluppando il primo microscopio a effetto tunnel italiano (Stm). Si lavorava senza sosta per l'eccitazione dei primi risultati e proprio il giorno di Natale riuscimmo a far funzionare l'esperimento, osservando la rugosità di un campione d'oro e la struttura atomica di superficie. Chi era andato a casa a festeggiare con i parenti, alla notizia tornò di corsa in laboratorio.

Anche nel 1994 le mie feste natalizie durarono poco. Il giorno di Santo Stefano, al mattino presto, presi l'aereo per Ginevra per raggiungere l'École Polytechnique Fédérale de Lausanne (Epfl), dove avevo turni di misura - per effettuare l'analisi chimica di superficie su una macchina micro-esca - fino a Capodanno. I miei campioni erano cellule neuronali. Le strade del centro di Losanna che attraversavo nei brevi percorsi dall'albergo al laboratorio erano innevate e decorate. Passai tutte le feste chiuso in laboratorio e quelle luci multicolori che vedevo brillare sulla neve la sera, mi ricordavano con nostalgia la famiglia lontana. L'esperimento tuttavia ebbe grande successo e diede l'impulso alla collaborazione con l'Epfl, che continua ancora oggi con molto profitto.

Da allora, per il sottoscritto, è iniziata l'avventura con la microscopia a scansione a sonda locale, che mi ha portato in giro per l'emisfero tra conferenze, collaborazioni scientifiche, docenze (come adjunct professor presso l'Università di Vanderbilt, Nashville, Usa) e consulenze (per le nanotecnologie nello stato cinese di Maanshan). Le ultime collaborazioni in ordine temporale sono quelle con il sincrotrone Diamond di Oxford e il Free electron laser di Daresbury. Nei laboratori di questi centri abbiamo installato un nostro microscopio ottico a campo vicino funzionante nell'infrarosso (Snom). L'obiettivo della nostra ricerca, nei prossimi due anni, è quello di riuscire a effettuare una diagnosi precoce del tumore dell'esofago: http://www.cockcroft.ac.uk/news/oesophageal_cancer%20.htm. Quest'anno siamo stati anche fortunati: i turni di dicembre che ci sono stati assegnati ad Oxford termineranno il giorno 18. Permettendoci di passare il Natale a casa.

Antonio Cricenti

Fonte: Antonio Cricenti , Istituto di struttura della materia, Roma, tel. 06/45488143, email antonio.cricenti@ism.cnr.it

 

Tematiche
Argomenti