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Tra i 15 finalisti del premio Start Cup 2010, promosso dal Consiglio nazionale delle ricerche e Il Sole 24, il progetto promosso dall'Istituto per i processi chimico fisici (Ipcf) del Cnr in collaborazione con la società MetEnergia: un recipiente per gas ad alta capacità che, a parità di dimensioni, è in grado di racchiudere una quantità di metano maggiore rispetto a quella contenuta da un tradizionale serbatoio per autovetture. Il suo segreto è nel materiale con cui è realizzato, che permette l'assorbimento reversibile del gas in maniera efficace e sicura. Questa caratteristica garantisce una notevole autonomia del veicolo e una riduzione dei volumi d'ingombro, a tutto vantaggio dello spazio interno dell'autovettura, particolarmente importante per le utilitarie che impiegano il sistema dual power (alimentazione a benzina e a gas). [immagine]
"Il materiale sviluppato, ecocompatibile ed economico", spiega il capo progetto Alfonso Policicchio, "funziona come una spugna nanometrica: le molecole di metano, intrappolate dai nanopori della superficie del materiale, si condensano e il rilascio del gas avviene in modo spontaneo e sicuro a temperatura ambiente. Questa straordinaria capacità di assorbimento del materiale nanoporoso consente di realizzare nuovi serbatoi per l'accumulo di gas metano per autoveicoli. Il serbatoio, riempito con la nano-polvere, accumula una quantità di metano maggiore del 250% rispetto a quella contenuta oggi in un equivalente serbatoio a bassa pressione. Ne consegue una più elevata autonomia del veicolo, una più ampia sicurezza per i passeggeri e un risparmio sull'impianto, meno costoso e con forme e dimensioni consone alle esigenze di qualsiasi autoveicolo".
Ai vantaggi economici e di abitabilità dell'auto va aggiunto anche il beneficio per l'ambiente. L'alimentazione a metano è infatti una tecnologia di facile applicazione, particolarmente adatta per veicoli ibridi, in grado di ridurre quasi del 50% l'emissione di CO2 nel percorso cittadino, e di ridurre il valore del PM10, più comunemente detto polvere sottile, di dieci volte rispetto a un propulsore euro 4 a benzina.
Riccardo Pasquini
Fonte: Salvatore Abate , Istituto di geoscienze e georisorse, Padova, email anna.fioretti@igg.cnr.it