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Prima Marte o la Luna?

di U. S.

Negli ipotetici viaggi spaziali, per anni il nostro satellite è stato la principale meta. Oggi anche il Pianeta Rosso si affaccia sullo scenario, stuzzicando gli appetiti e i desideri di molti, ma gli esperti sembrano frenare la possibilità di una missione umana

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Ha il sapore di una riflessione da fine anno, quella di Luciano  Anselmo, astrofisico dell'Istituto di scienza e tecnologie  dell'informazione (Isti) del Consiglio nazionale delle ricerche,  che riflette sulle reali possibilità di compiere viaggi sulla Luna e su Marte. Due suggestioni che da sempre solleticano la fantasia  dell'uomo e che i progressi della scienza unita a grandi investimenti  potrebbero realizzare.
Elon Musk, ad esempio, il miliardario che ha riattivato il  collegamento tra gli Usa e la Stazione spaziale internazionale,  intende portare gli esseri umani sul Pianeta Rosso entro il 2026. Del  resto sia Nasa che Esa, l'Agenzia spaziale europea, hanno programmato  missioni esplorative e il programma “Mars Simple” che prevede il  prelievo di campioni dal pianeta Marte, ne è un'anticipazione.
Tuttavia, un esperto di viaggi nello spazio come l'astronauta italiano  Luca Parmitano, mette in dubbio queste possibilità. Parmitano è  rimasto in orbita 366 giorni, stabilendo un record e compiendo sei passeggiate nello spazio. Più facile, secondo lui, che entro il 2030  si torni sulla Luna per una missione umana. Marte, dunque, per il  momento può aspettare.

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