Editoriale

Bando agli scongiuri, parliamo di morte

Dedichiamo il Focus dell'Almanacco di novembre alle principali cause di decesso, consapevoli della superstizione che circonda certi temi e alla quale rispondiamo con le parole che Piero Angela ha pronunciato al 50° compleanno di Internet, celebrato di recente presso la sede del Cnr.
di Marco Ferrazzoli
Pubblicato il
Rispondiamo quindi ai possibili gesti di scongiuro stralciando qualche frase dall'intervento con cui Piero Angela ha arricchito la giornata dedicata al 50° anniversario di Internet (del primo collegamento Arpanet, per la precisione), che abbiamo ospitato di recente presso la sede centrale del Cnr.

Novembre è tradizionalmente considerato il “mese dei morti” e abbiamo scelto di dedicare il Focus monografico dell'Almanacco della scienza on line da oggi proprio a questo tema, che a dire il vero avevamo già affrontato nel 2014. Questa volta però ci siamo concentrati – con il consueto aiuto di ricercatori e colleghi del Consiglio nazionale delle ricerche - sulle principali cause di decesso, riferendoci ai dati del Global Burden of Disease Study, un progetto internazionale coordinato dall'Institute for Health Metrics and Evaluation dell'Università di Washington che le classifica per frequenza percentuale sul totale.

Crediamo che non si possa contestare l'interesse divulgativo di questo argomento, ma siamo anche consapevoli del sarcasmo e della scaramanzia che la nostra scelta potrebbe suscitare. Rispondiamo quindi ai possibili gesti di scongiuro stralciando qualche frase dall'intervento con cui Piero Angela ha arricchito la giornata dedicata al 50° anniversario di Internet (del primo collegamento Arpanet, per la precisione), che abbiamo ospitato di recente presso la sede centrale del Cnr.

“Internet poteva portare in giro, come auspicavano i promotori, non soltanto idee politiche – e lo ha fatto - ma anche maggiore conoscenza, con la sua capacita capillare di arrivare ovunque. Ma questo non avviene”, ha detto Angela, “e voi lo sapete bene, perché il Cnr in Italia è sempre stato uno dei punti focali della ricerca e anche del pensiero scientifico […] Internet è diventato il canale dove passa di tutto, le stupidaggini che però vengono recepite, interiorizzate, seguite. Dall'astrologia, alle medicine alternative, all'omeopatia, a tutto quello che gira attorno ai maghi, veggenti, guaritori […] L'antiscienza ha radici antiche che continuano sempre a espandersi […] Sono 50 anni che contrastiamo questo fenomeno e se lo faccio ancora è perché tanta gente ne ha bisogno”.

Ecco, anche noi nel nostro piccolo pensiamo di poter e dover “contrastare” la superstizione e l'irrazionalità, affrontando magari temi fastidiosi, scomodi, poco appealing. Nel Focus sulle principali cause di morte troverete ovviamente le patologie cardiache e cardiovascolari; quelle dell'apparato respiratorio, dal cancro alla Bpco; le malattie cerebrovascolari, le demenze e l'Alzheimer; ma anche quelle diarroiche e la tubercolosi, ancora diffuse in tante aree del mondo; e poi il diabete mellito e gli infortuni stradali. La conclusione che si può trarre, alla fine di questa mesta ma ineludibile carrellata, è che la gran parte dei decessi sono in parte dovuti a cause “evitabili”, come il fumo, l'alcol, l'inquinamento, i comportamenti a rischio, la cattiva alimentazione… L'obiettivo non è perseguire la chimera dell'immortalità, ma ricordare che, se abbiamo conosciuto un allungamento della vita media così importante e se in alcuni paesi come l'Italia raggiungiamo spesso longevità quasi secolari, è grazie sia ai progressi della ricerca, della scienza, della medicina, sia alla diffusione di buone pratiche quali la maggior igiene e un'alimentazione più sana.