Al momento è possibile coltivare la Montanera solo in Piemonte. “Siamo nella fase della propagazione della pianta. Il Cnr ha fornito le prime gemme ai vivaisti che, una volta preparate le barbatelle, le trasferiscono ai viticoltori per la messa in produzione”, spiega Stefano Raimondi dell'Ipsp-Cnr. Di maturazione media o medio-precoce, il vitigno ha buone doti agronomiche: i tralci crescono piuttosto dritti, i rami anticipati, abbondanti ma sottili, si sviluppano principalmente nella parte apicale dei tralci, i grappoli allungati e compatti sono inoltre poco suscettibili ai marciumi. Unica nota meno positiva è la sensibilità alla peronospora leggermente superiore alla media.
“I vini di Montanera erano stati molto apprezzati nel corso degli assaggi pubblici che avevamo organizzato negli scorsi anni, grazie a una produzione sperimentale, per raccogliere le impressioni di tecnici e produttori. Il riscontro positivo ha spinto l'Ipsp-Cnr di Grugliasco e l'Università di Torino a procedere con la richiesta di iscrizione al registro nazionale”, continua il ricercatore Cnr. Ora il vitigno è pronto per essere coltivato. “I viticoltori piemontesi iniziano a richiedere le barbatelle per partire con la produzione e regalarci un bel rosso, morbido e poco tannico. Ma per vedere i frutti dovremo aspettare circa tre anni”, conclude Raimondi. Aspetteremo.
Fonte: Stefano Raimondi, Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr , email stefano.raimondi@ipsp.cnr.it -