L'Europa finanzia l'Ia
Con il nuovo programma quadro Horizon Europe, la Commissione europea intende investire 15.3 miliardi di euro in sette anni per i settori Digital, Industry & Space, e in questo contesto la ricerca per un'Intelligenza artificiale più etica, antropocentrica e inclusiva trova ampia attenzione e relativa dotazione finanziaria. Anche il Cnr è impegnato in questo ambito, come ricorda Luca Moretti, responsabile dell'Ufficio relazioni europee e internazionali dell'Ente a Bruxelles
Dotare le macchine di intelligenza o, detto in altro modo, dare un corpo all'Intelligenza artificiale (Ia) rappresenta oggi la tecnologia di maggiore impatto nella società, perché può contribuire a risolvere molti problemi dei cittadini. Basti pensare a quanti e quali benefici l'Ia può produrre in ambito sanitario, dell'automazione industriale, nella produzione di energia più economica e sostenibile. “Lo sa bene la Commissione europea che, con il nuovo programma quadro Horizon Europe, intende massimizzare gli oltre 15 miliardi di euro messi a disposizione per le tecnologie digitali auspicando di attirare, sempre nell'Unione europea, investimenti nello stesso settore da parte di industria ed enti di ricerca”, afferma Luca Moretti, responsabile dell'Ufficio relazioni europee e internazionali del Consiglio nazionale delle ricerche a Bruxelles. “L'Unione europea ha impostato Horizon Europe verso una ricerca impact driven, ossia una ricerca con un reale impatto sulla società, tenendo al contempo in considerazione i 17 driver politici delle Nazioni Unite. Anche il concetto di Mission, presente in Horizon Europe, ha l'obiettivo di coniugare l'impatto economico e sociale in termini di ricaduta sui cittadini, con i temi di grande portata politica”.
Dalla robotica industriale intelligente ai sensori miniaturizzati utili nell'orto di casa, dai micro robot della medicina di precisione contro il cancro ai medical device domiciliari e alla telemedicina, dalla data-science che monitora il traffico nelle città e progetta i trasporti pubblici a quella che osserva i flussi migratori delle persone che si spostano dal loro Paese di origine la robotica, esprimendosi trasversalmente in numerosi settori di ricerca e innovazione, è una delle grandi priorità della Comunità europea.
Il programma europeo Horizon Europe è articolato in tre Pillar e Cluster. “Il primo Pillar riguarda le attività finanziate seguendo un approccio dal basso verso l'alto, ovvero bottom-up; in questo caso l'attività di ricerca è avviata su iniziativa dei ricercatori e le tematiche non sono preconfezionate dalla Commissione”, continua l'esperto. “Nel secondo Pillar, al contrario, le azioni sono top-down, ovvero dall'alto verso il basso. In questo caso, le tematiche oggetto di ricerca sono chiaramente delineate dal bando. All'interno di questo Pillar si trova il IV Cluster - Digital, Industry and Space -, la cui dotazione finanziaria è di 15,3 miliardi di euro in sette anni. In termini di budget è il cluster più rilevante, e questo dimostra quanto l'Unione europea ritenga necessario investire nell'Intelligenza artificiale. Il terzo Pillar - Innovative Europe - vuole rendere l'Europa all'avanguardia nell'innovazione, stimolare nuovi mercati e favorire lo scale-up delle piccole e medie imprese. Anche in questo caso sono favorite la ricerca e l'innovazione nel campo della digitalizzazione”.
L'Italia, e con essa il Consiglio nazionale delle ricerche, esprime grossa capacità e interesse nella ricerca e nell'applicazione dell'Intelligenza artificiale. “La collega Fosca Giannotti è un bell'esempio di quanto l'Ente sia impegnato in questo settore. La ricercatrice dell'Istituto di science e tecnologie dell'informazione (Isti) del Cnr di Pisa è anche alla guida del Pisa Kdd Lab, uno dei primi laboratori di ricerca informatica e data-mining con focus su smart-city, etica e diffusione delle innovazioni, ed è inoltre coordinatrice di SoBigData, l'infrastruttura di ricerca europea che ha come obiettivo la creazione di un ecosistema di Social Mining & Big Data”, aggiunge Moretti.
Occuparsi di questi argomenti e finanziarli significa progettare la società del futuro anche ponderando e prevedendo gli eventuali rischi che potrebbero verificarsi. “L'Europa in questo momento è maggiormente protesa verso una ricerca al servizio della società. Per questo motivo l'Unione europea sta discutendo in Consiglio un nuovo quadro giuridico per un'Intelligenza artificiale più etica, antropocentrica e inclusiva” conclude il ricercatore.
Fonte: Luca Moretti, Ufficio relazioni europee e internazionali del Cnr a Bruxelles, tel. luca.moretti@cnr.it -