Focus: Internet

Privacy: una sfida aperta

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di Silvia Cirioni

La protezione dei dati personali inseriti su Internet è da anni un tema centrale a livello di governance mondiale della rete. Diritti civili, sicurezza online e nazionale devono trovare un difficile equilibrio

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Navigando in rete lasciamo dietro di noi, consapevolmente o meno, tracce informatiche dei nostri interessi. Questi dati costruiscono lentamente una scheda informativa della nostra personalità e sono spesso usati, a nostra insaputa e contro la nostra volontà, per fini diversi: nuove strategie di marketing, profiling sociopolitici, etc. Il problema della tutela dei dati personali e della privacy è perciò oggi al centro del dibattito tra utenti, fornitori di servizi e governi.

L'Istituto di informatica e telematica (Iit) del Consiglio nazionale delle ricerche  ha organizzato il convegno 'La memoria lunga della rete - Privacy, reputazione e diritto all'oblio nell'era di Internet', in collaborazione con l'Associazione nazionale stampa online,  l'Internet Society Italia (Isoc-Italia), e con la partecipazione di studiosi tra cui Stefano Rodotà, ex Garante italiano per la privacy.  La protezione dei dati personali immessi su Internet sono tuttavia, da molti anni, un tema centrale anche dell'Internet governance mondiale.

Stefano Trumpy, già dirigente di ricerca all'Iit-Cnr, oggi presidente dell'Isoc-Italia, e Deputy Digital Sherpa per l'Italia nell''Internet G8 Working group', ricorda che il documento emanato in preparazione del vertice G8 del 2011 ribadisce che "l'efficace protezione dei dati personali e la salvaguardia della privacy in Internet sono elementi essenziali per assicurare la fiducia degli utenti, e occorre sostenere  lo sviluppo di approcci condivisi che tengano conto delle legislazioni nazionali". 

"Tuttavia, la sicurezza su Internet è altrettanto importante", spiega Trumpy, "e richiede un coordinamento di molti soggetti, dai governi, alle organizzazioni regionali e internazionali, al fine di prevenire e punire eventuali attacchi alla rete stessa o un suo uso per fini illegali". Un argomento delicato, ricorda Trumpy, "se la protezione della privacy fa parte dei diritti fondamentali dell'uomo, talvolta le autorità possono richiedere lecitamente eccezioni a questo diritto".

Intercettazioni e ricerca di tracce lasciate in rete da soggetti sospettati sono ormai armi chiave in molte indagini e in questo panorama si colloca la direttiva dell'Unione Europea sulla 'Data Retention', emessa nel 2006 e con la quale si obbligano provider e servizi di telecomunicazione a conservare i contatti degli utenti per un periodo dai sei mesi ai due anni, per eventuali indagini.

Tra necessità di monitorare e riservatezza va cercata una posizione intermedia. "È fondamentale", conclude il presidente dell'Isoc-Italia,"definire in modo trasparente le eccezioni ammesse per scopi investigativi, salvaguardando comunque, in tutti gli altri casi, il diritto individuale alla privacy riconosciuto nelle società civili".

Silvia Cirioni

Fonte: Stefano Trumpy, Intenet Society Italia , email stefano.trumpy@isoc.it -

Per saperne di più: La registrazione dell'evento 'La memoria lunga della rete - privacy, reputazione e diritto all'oblio nell'era di Internet' e' disponibile presso: - www.isoc.it/eventi-documentati/la-memoria-lunga-della-rete.html

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