Editoriale

Ci salverà la bellezza?

Ci salverà la bellezza? Condividi  "La bellezza salverà il mondo" afferma il principe Miškin nell''Idiota' di Fedor Dostoevskij. Una frase fortunatissima e studiatissima, dai precedenti almeno altrettanto autorevoli (Platone: "Il bello è lo splendore del vero") ma anche molto ambigua, tanto che lo stesso Dostoevskij nei 'Karamazov' fa dire a un personaggio: "La bellezza è una cosa tremenda e orribile".  In effetti il 'bello' spesso ha un'attrattività maggiore del 'buono'. L'estetica è più immediatamente con
di Marco Ferrazzoli

Dal concorso fotografico 'Riscattiamo la scienza' di cui parliamo nel focus a quello per foto-racconti sulla cittadinanza europea promosso dall'Irpps-Cnr, fino al convegno sui tesori bizantini patrocinato dall'Issm: nella ricerca, di cose 'buone', 'utili' e anche 'belle' ce ne sono molte. Bisogna mostrarle, perché la ricerca deve avvincere, oltre che convincere, scettici e indifferenti

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Basta guardare le foto vincitrici del concorso 'Riscattiamo la scienza' a cui abbiamo dedicato il focus monografico di questo Almanacco (e tutte le altre, bellissime, su www.riscattiamolascienza.cnr.it). Oppure il video dedicato ai tesori bizantini delle enclave serbo-ortodosse del Kosovo, minacciate dalle divisioni nazionalistiche con la maggioranza albanese, a cui l'associazione Amici di Decani ha dedicato due giorni di studi patrocinati dall'Istituto di studi sulle società del Mediterraneo del Cnr: nella

"La bellezza salverà il mondo" afferma il principe Miškin nell''Idiota' di Fedor Dostoevskij. Una frase fortunatissima e studiatissima, dai precedenti almeno altrettanto autorevoli (Platone: "Il bello è lo splendore del vero") ma anche molto ambigua, tanto che lo stesso Dostoevskij nei 'Karamazov' fa dire a un personaggio: "La bellezza è una cosa tremenda e orribile".

In effetti il 'bello' spesso ha un'attrattività maggiore del 'buono'. L'estetica è più immediatamente convincente dell'etica. E anche la ricerca deve riflettere su questo, interrogandosi sulla propria capacità di avvincere, oltre che di convincere, di essere seducente e non solo autorevole.

È circolato su un seguitissimo sito web un feroce post secondo cui i ricercatori rifuggirebbero da qualunque contatto con le aziende in nome della "ricerca pura" solo perché non hanno 'voglia di lavorare'. Un'accusa del tutto gratuita, che può forse colpire qualche caso isolato e non rende giustizia ai moltissimi che invece sacrificano tempo e risorse alla loro professione e vocazione, senza guardare al ritorno personale.

È però la conferma di un 'idem sentire' tutt'altro che positivo nei confronti della scienza, di cui si hanno continui riscontri su temi importanti quali gli ogm, la sperimentazione animale, le terapie alternative o la prevedibilità dei terremoti. Se ne è parlato di nuovo nei giorni scorsi nella giornata 'Italia unita per la scienza e la sua corretta informazione' di cui diamo notizia in questo Almanacco della scienza, iniziativa meritoria e utile che però ha incontrato l'inevitabile limite di parlare più alle persone già convinte che non agli scettici.

Come avvicinarci e farci comprendere, allora, da questi ultimi e dalla stragrande maggioranza (soprattutto in Italia) degli indifferenti? La bellezza può essere una chiave, più della 'giustezza' e forse persino dell'utilità: dobbiamo far capire, anzi mostrare semplicemente, che la ricerca scientifica è bella, affascinante, avvincente, avventurosa, 'cool', 'figa'. Il che, tra l'altro, è assolutamente vero!

Basta guardare le foto vincitrici del concorso 'Riscattiamo la scienza' a cui abbiamo dedicato il focus monografico di questo Almanacco (e tutte le altre, bellissime, su www.riscattiamolascienza.cnr.it). Oppure il video dedicato ai tesori bizantini delle enclave serbo-ortodosse del Kosovo, minacciate dalle divisioni nazionalistiche con la maggioranza albanese, a cui l'associazione Amici di Decani ha dedicato due giorni di studi patrocinati dall'Istituto di studi sulle società del Mediterraneo del Cnr: nella convinzione, come spiega con un sorriso sornione il rettore del seminario di Prizren, padre Andrej, che avvicinando gli studiosi italiani tramite le bellezze artistiche li si possa sensibilizzare alla causa di questa terra martoriata.

È la stessa chiave utilizzata, per far riflettere gli studenti sulla cittadinanza europea, da un concorso per foto-racconti promosso dal nostro Istituto di Ricerche sulla popolazione e le politiche sociali insieme alle maggiori istituzioni comunitarie, la cui premiazione si è appena tenuta presso la sede del Cnr.

Ma solo scorrendo l'Almanacco, gli eventi e le news del sito Cnr, di bellezza se ne trova tanta, dalle indagini diagnostiche del laboratorio Molab sulle opere di Jackson Pollock conservate al museo Guggenheim Venezia, alla ricostruzione dei carri dalla celebre tomba etrusca Regolini-Galassi, fino alla nostra missione archeologica di Pyrgos-Cipro, presentate in questi giorni. Di cose 'buone', 'utili' e 'belle' ce ne sono molte e non solo nell'area del patrimonio culturale, dipartimento che proprio su questo tema si sta riunendo in convegno, bensì in tutta la nostra ricerca!