Saggi

Sanità pubblica: un bene comune da difendere

Copertina del libro La salute in un angolo
di Patrizio Mignano

"La salute in un angolo” (Dedalo), ultima opera di Martina Benedetti, infermiera di terapia intensiva, divulgatrice scientifica e scrittrice, è un grido gentile ma deciso, un atto d’amore verso il Servizio sanitario nazionale, che, pur tra mille difficoltà, continua a prendersi cura di tutti. Un viaggio che parte dagli ospedali italiani e arriva fino alle pieghe più nascoste della nostra società. Il titolo stesso evoca un’immagine potente: quella di qualcosa di essenziale che rischia di essere messo da parte, dimenticato

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Con la voce di chi vive ogni giorno tra corsie e monitor della terapia intensiva, Martina Benedetti , nel volume “La salute in un angolo” (Dedalo), racconta ciò che rende il nostro Servizio sanitario nazionale un patrimonio prezioso, spesso sottovalutato. Lo fa con competenza, dando un volto a dati che troppo spesso ci vengono presentati in maniera sterile e intervistando alcuni dei 14 scienziati firmatari dell’appello “Non possiamo fare a meno del servizio sanitario pubblico”. Si tratta di una squadra di scienziati e clinici che, nell’aprile 2024, sono scesi in campo con un documento condiviso, in difesa del Ssn e del bisogno di un suo adeguato finanziamento. Tra i firmatari, il Nobel Giorgio Parisi, il farmacologo e presidente dell’Istituto Mario Negri Silvio Garattini, il Presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, l’epidemiologo Paolo Vineis, il direttore sanitario delle Molinette di Torino Ottavio Davini, l’etologo Enrico Alleva, il direttore de 'Il pensiero scientifico' Luca De Fiore, la docente e ricercatrice Paola Di Giulio, l’esperta in economia sanitaria Nerina Dirindin, i ricercatori Francesco Longo, Lucio Luzzatto e Carlo Patrono, l’immunologo Alberto Mantovani e l’oncologo Francesco Perrone.

“Dal 1978, in Italia, riceviamo gratuitamente o con piccoli contributi qualunque prestazione sanitaria di cui abbiamo bisogno, che si tratti di un parere di un medico di famiglia o di uno specialista, di una lastra e tanto altro. Siamo soliti pensare che tutto sia dovuto ma la nostra condizione da cittadini è piuttosto rara e anche particolarmente fortunata”, spiega con grande chiarezza Roberta Villa, medico e giornalista scientifica, nella prefazione. Difatti l’universalismo della sanità pubblica viene spesso dato per scontato, proprio come l’aria che respiriamo; ci accorgiamo che esiste quando viene a mancare.

Per rendere tangibile questa differenza, l’autrice ci presenta due bambini: Leonardo e James, nati su sponde opposte dell’Atlantico. Leonardo, in Italia, riceve cure gratuite. James, negli Stati Uniti, può essere curato solo se coperto da un’assicurazione. Due destini che si incrociano per raccontare, con semplicità e forza, cosa significa universalità: un sistema che non lascia indietro nessuno, che accoglie tutti - fragili, giovani, anziani, malati, stranieri. Ed è proprio questa universalità il cuore pulsante del libro. La possibilità che ogni essere umano, indipendentemente da chi sia o da dove venga, possa ricevere assistenza adeguata. “Abitante di uno stato ci si può nascere in maniera casuale e non è di certo merito tuo se lo spermatozoo più veloce feconda un ovulo in Ruanda, a Copenaghen o a Poggibonsi. Nella vita puoi avere il privilegio di essere o meno un lavoratore, ma quello di essere umano è un dato di fatto e secondo i nostri padri costituenti il Diritto alla salute è dovuto per il solo fatto di esistere”, scrive l’autrice nell’introduzione.

Un’inchiesta lucida e appassionata che rivela le crepe del sistema: sottofinanziamento, disuguaglianze territoriali, privatizzazione strisciante.  Con uno stile diretto e senza sconti, l’autrice invita il lettore a riflettere su una scelta cruciale: vogliamo ancora un sistema sanitario pubblico, universale ed equo, o siamo pronti ad accettare un modello basato su assicurazioni private? La risposta non è solo politica, ma profondamente sociale. Perché parlare di sanità significa parlare di giustizia, di dignità, di diritti.

Martina Benedetti definisce il proprio libro “un atto di cittadinanza attiva”, un invito al dialogo, un tributo a chi lavora ogni giorno nella sanità, spesso in silenzio. È dedicato a chi si informa, a chi si indigna, a chi non si rassegna. Un progetto divulgativo pronto a incontrare il pubblico nei teatri e sui social. “Una visione di un mondo più giusto, dove i diritti non si barattano e la salute non è un privilegio, ma un bene comune da difendere”.

Titolo: La salute in un angolo
Categoria: Saggi
Autore: Martina Benedetti
Editore: Dedalo
Pagine: 272
Prezzo: 17.10

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