Saggi

Parlare ai giovani, parlare dei giovani

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di M.F.

Due recenti uscite ci aiutano a riflettere sulla difficoltà del dialogo intergenerazionale, uno dei grandi temi del nostro tempo: “Non è ancora tardi: perché l'Educazione civica ci fa vincere la sfida del futuro” di Antonio Galdo (De Agostini) e “La luce e l’onda” di Massimo Recalcati (Einaudi)

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La difficoltà del dialogo intergenerazionale è uno dei grandi temi del nostro tempo. Per gli adulti diventa sempre più difficile parlare di giovani, e ancor più ai giovani, a causa di due processi contestuali ma contraddittori: la fluidità dei passaggi generazionali, che priva le persone mature dell’autorevolezza un tempo attribuita loro per mere ragioni anagrafiche, e la celerità dei cambiamenti fattuali, in primis tecnologici, che rende obsoleta in rapidissimo tempo l’esperienza esistenziale e culturale. Scuola e famiglia sono le prime realtà sociali che risentono di questa contingenza (chiamiamola così anche se si tratta dell’accelerazione di dinamiche antiche quanto l’essere umano).

Due recenti uscite ci aiutano a riflettere sul tema. La prima è “Non è ancora tardi” (De Agostini) di Antonio Galdo, in cui il giornalista si rivolge direttamente ai giovani, cercando di coinvolgerli in un viaggio tra i temi cruciali dell’ecologia e di invitarli a scovare sprechi e soluzioni: l’acqua, il cibo, la mobilità, la moda, la tecnologia, la plastica. Più che lezioni, il libro raccoglie storie vere e positive di ragazzi che hanno deciso di passare dalla lamentela all’impegno e di cambiare le proprie abitudini per cambiare il mondo: la serra verticale, l’app per il cibo in scadenza, i vecchi circuiti elettronici trasformati in gioielli.

Il futuro “davvero più sostenibile, con meno ingiustizie e più benessere per tutti, è possibile. E parte proprio da te. Sei pronto a fare la differenza?” è la domanda che Galdo rivolge ai giovani lettori, spesso contagiati dall’indifferenza e dal consumismo della società che abitano. “Non è ancora tardi” potrebbe essere definito un saggio motivazionale in cui, con un linguaggio accessibile, la crisi climatica viene riconosciuta come reale, ma si invita a non lasciarsi paralizzare e ad assumersi una responsabilità intergenerazionale, considerando che i più giovani hanno anche maggiori strumenti, energia e creatività per invertire la rotta sul piano delle azioni quotidiane, dell’economia circolare, dell’innovazione.

In “La luce e l’onda” (Einaudi), Massimo Recalcati invece ritorna sul tema della scuola dieci anni dopo “L'ora di lezione”, uno dei libri che più ha contribuito alla notorietà dell’autore e che ha lanciato la provocazione della formazione e dell’istruzione “erotica”. Anche in questo saggio, nello stile affabulatorio che lo caratterizza, Recalcati torna a indagare la pratica dell'insegnamento con un elogio del “maestro” che viene appunto definito come “luce e onda” nello stesso tempo. Luce perché allarga l’orizzonte del nostro mondo, verso un sapere necessariamente soggettivo; onda poiché impatta l’allievo, gli resiste con una differenza che non può essere livellata e che, proprio per questo, costringe il giovane a trovare la propria corrente.

In questo i due volumi, pur molto diversi, trovano un’analogia. Il destino delle nuove generazioni è nelle loro mani. Il sapere acquisito scolasticamente deve essere ripreso in modo personale, dev’essere riaperto e reinventato, come propone Recalcati. Se il maestro non riesce ad attivare il giovane, a metterlo in movimento mentale, intellettuale, culturale, relazionale, l’insegnamento si “devitalizza”. E in questo senso la scuola potrebbe sembrare il dispositivo istituzionale meno adatto, poiché l’impianto burocratico e normativo ma anche l’azione ripetitiva della docenza, spesso, ne riduce l’azione a una trasmissione tecnica e meccanica di competenze e conoscenze, magari specialistiche, tralasciando il suo compito più profondamente formativo.

Il tema è stato affrontato ancora all’inaugurazione dell’anno scolastico in corso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, assieme al Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Ma non può certo bastare un intervento istituzionale, pur autorevole, né il più raffinato saggio filosofico e pedagogico a esaurire la riflessione sul maestro e sull’insegnamento come generatori di sapere e di “desiderio di sapere”, sulla conciliazione tra la necessità di illuminare e chiarire e quella di dare forma singolare alla propria vita. Si tratta davvero di trovare una “grazia” che permetta di essere inclusivi ma non populisti, di salvaguardare il merito senza escludere, di resistere alla logica produttivista e di affrontare la sfida dell’intelligenza artificiale.

Titolo: Non è ancora tardi
Categoria: Saggi
Autore: Antonio Galdo
Editore: De Agostini
Pagine: 176
Prezzo: 15.90

Titolo: La luce e l’onda
Categoria: Saggi
Autore: Massimo Recalcati
Editore: Einaudi
Pagine: 168
Prezzo: 18.00

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