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La memoria, individuale e collettiva, ai tempi del Web

di U. S.

La memoria personale è interconnessa ogni giorno con le nuove tecnologie, che possono costituire strumenti per smontare pregiudizi e visioni complottiste, creando maggiore aderenza ai fatti. Così la memoria individuale e collettiva può migliorare

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“Dipendiamo, programmiamo e organizziamo la nostra vita, utilizzando delle banche dati”, spiega Gilberto Corbellini, direttore del Dipartimento di scienze umane e sociali, patrimonio culturale (Dsu) del Cnr. L'utilizzo di strumenti come Internet, Wikipedia può facilitare la creazione di collegamenti con fatti ed eventi del passato, in modo più stabile, consentendo una migliore ricostruzione ed evitando pregiudizi e visioni complottiste. Di fronte a una mole di risorse e di dati consultati quotidianamente, su cui basiamo non solo l'organizzazione della giornata, ma anche i ricordi, personali e collettivi, ci si potrebbe chiedere “chi controlla chi?”. Secondo Corbellini “il vero problema è fare una buona manutenzione delle democrazie liberali, dove il 'chi controlla chi' è costantemente messo in discussione, grazie a principi come il rispetto dell'autonomia della persona, della giustizia, della libertà personale. Certo, gli abusi possono sempre esserci, ma penso che nessuno possa dire che questi sistemi abbiano causato più danni che vantaggi”.

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