Musei scientifici: Scienza in gioco

Playlab al Museo della scienza di Milano

Playlab
di Maddalena Rinaldi

A Milano, nel Museo della scienza e della tecnica Leonardo da Vinci, i bambini hanno uno spazio esclusivo dedicato al gioco e all’apprendimento delle scienze: il Playlab

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Sulla scia di esperienze europee simili, una tra tutte quella del museo dell’Orangerie di Parigi, anche in Italia iniziano a diffondersi le aree dedicate all’apprendimento ludico per i bambini nei più grandi musei di arte e di scienza e il Playlab, al Museo della scienza di Milano, ne è una prova. Pensato come uno spazio in cui si apprende giocando, come un invito a immaginare, inventare e raccontare, il Playlab è organizzato in 5 sale disposte su 400 metri quadrati. Un museo nel museo interamente dedicato ai bambini dai 3 ai 6 anni.

Con un allestimento pensato e realizzato da educatori e designer del museo, con la partecipazione di artisti, insegnanti e pedagogisti, e un linguaggio a misura di bambino, il Playlab è un luogo in cui le  Stem si trasformano in exhibit interattivi coinvolgenti e colorati. Installazioni artistiche, esplorazioni e giochi di costruzione permettono ai piccoli visitatori di immergersi in divertenti esperienze di arte e scienza, in cui esplorare forme, colori e materiali, conoscere oggetti storici della collezione o giocare con la luce e le ombre.  Il risultato è quello di trovarsi in un mondo incantato, in cui immagini, colori, parole e suoni sono gli elementi principali della narrazione, rivolta a conquistare menti e cuori dei piccoli visitatori.

Si entra nel Playlab percorrendo un bosco di sagome sulle note di un paesaggio sonoro di cinguettii e fruscii che accoglie i bambini nella prima stanza dedicata al tatto e all’udito: un insieme di sculture e oggetti di design da maneggiare e interpretare per dare vita a nuovi oggetti.

Il percorso prosegue attraverso un grande spazio popolato da strutture semplici tutto da inventare: “Le Beau Chantier,” un’installazione site specific di Yvan Clédat e Coco Petitpierre, scultori, performer e coreografi francesi. In questa area, cerchi, triangoli, forme in gommapiuma morbide e colorate sono a disposizione della fantasia creativa di bambini e bambine che possono indossarle o usarle per costruire oggetti e paesaggi.  

Playlab

La terza stanza è dedicata al gioco con la luce. Qui i piccoli visitatori possono mettere in scena degli spettacoli sul palco di un teatro d’ombre, reinventando sé stessi come figure immaginarie.

Allo storytelling e al gioco simbolico è invece dedicata la quarta stanza del Playlab, in cui i piccoli sono invitati ad aprire cassetti, toccare oggetti della collezione del museo, a osservarli da punti di vista insoliti, a conoscere le loro storie e a immaginarne molte altre. In questa sala, oltre a beni storici del museo, sono esposti anche oggetti di vita quotidiana e l’opera d’arte “LdV/P.90” creata da Tristan Blondeau, artista francese famoso per i suoi mondi in miniatura, a cui dà vita utilizzando fotografia e stop motion.

Chiude il percorso esplorativo, l’Atelier, la sala dedicata ad approfondire con percorsi strutturati e guidati, temi specifici, avvicinando i bambini all’esplorazione e alla sperimentazione, principi base del pensiero scientifico.

Il Playlab si offre dunque come un esempio ben riuscito di museo del gioco, in cui arte e scienza concorrono a realizzare un ambiente adeguato alla sperimentazione di tecniche di apprendimento learning by doing e di avvicinamento alla conoscenza per i più piccoli.

Tipologia: Museo scientifico

Indirizzo:  Via San Vittore 21, Milano

Sito Web: https://www.museoscienza.org/it/playlab

Credits fotografici: sito web

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