Explora, il Museo dei bambini di Roma

Sito nell'area riqualificata di un ex deposito Atac, Explora è un museo didattico e membro di Ecsite, la rete europea dei musei scientifici di tutto il mondo dedicati alla formazione e all’apprendimento dei più piccoli.  Il museo dei bambini di Roma ricostruisce al suo interno un piccolo modello di città a misura di bambino e in formato giocattolo in cui l’edutainment la fa da padrone.

Vietato non toccare in tutto il percorso museale, lungo il quale i piccoli visitatori sono chiamati a interagire, secondo l’idea di un sapere che passa attraverso il gioco e il divertimento. Seguendo la metodologia didattica del learning by doing, Explora avvicina i più piccoli alla scienza, all’ingegneria, alla robotica e alla matematica, passando per l’ambiente, l’alimentazione e lo sviluppo sostenibile. A seconda della fascia d’età il museo offre percorsi e installazioni con livelli di complessità cognitiva e pragmatica differenti, invitando tutti i bambini a una continua scoperta, installazione dopo installazione.

Coniugando divertimento e sperimentazione, dall’orto al supermercato, passando per la grande fontana e il camion dei pompieri, in tutte le installazioni i bambini sono chiamati a imparare facendo. Attraverso il gioco i piccoli visitatori e le piccole visitatrici affrontano, sfidandosi tra loro, i primi rudimenti della fisica e dell’ingegneria, come l’equilibrio, la relazione tra le forze, la geometria.

Dalle scienze all’arte il passo è breve anche ad Explora, dove l’installazione “Un mare di creatività” invitando i bambini a disegnare opere virtuali su un fondo marino, li sensibilizza anche al rispetto dei mari e della fauna marina.

Anche la parete di forme magnetiche, “Incontri di forme”, offre loro la possibilità di cimentarsi con forme e colori. Per gli amanti del canto e dei suoni “Gioca con la radio” è invece un exhibit dedicato all’avvicinamento al suono e alla propria voce. Amata da tutti è l’installazione permanente “Giochi d’acqua”: un’ampia vasca dove l’approccio con l’elemento e le sue proprietà passa attraverso esperimenti, schizzi e spruzzi.

Le installazioni al piano terra sono divise per fasce d’età, ai più piccoli (0-3 anni) sono dedicate alcune aree gioco come quella dei “Piccoli esploratori” dove i bambini giocando con tunnel, buchi, chiusure e aperture, sperimentano il concetto di spazio e delle sue dimensioni. La riproduzione di un supermercato, invece, li avvicina al gioco di ruolo, permettendo anche ai più grandi di avere un primo approccio con la filiera alimentare; così come l’exhibit dedicato al treno, in cui grazie alla collaborazione con Trenitalia e Ferrovie dello Stato, i bambini possono interpretare il ruolo del macchinista e avere la sensazione di portare a spasso amici e genitori. In questo modo i bambini possono vivere l’esperienza della responsabilità e capire i ruoli all’interno della società in cui vivono.

Per la fascia di età 4-11 anni, il primo piano del museo espone alcune installazioni in cui cimentarsi con il gioco di squadra e affrontare concetti più complessi come l’economia circolare, la produzione degli oggetti, il riuso della plastica. Alle pari opportunità è dedicata invece una sezione apposita in cui poter riflettere, insieme ai genitori, sul concetto del pregiudizio di genere.

All’esposizione permanente si affiancano, durante alcuni periodi dell’anno, anche mostre temporanee e laboratori interattivi attraverso i quali i piccoli spettatori possono sperimentare nuove frontiere della formazione, come ad esempio il tinkering e il coding.

Ma il museo gioco esce fuori dalla sua struttura e invade anche il giardino circostante, dove i bambini possono cimentarsi con strumenti musicali, giochi d’acqua e molto altro.

E se “il gioco è la più alta forma di ricerca”, come Einstein insegna, la visita al Museo Explora è un’esperienza senza precedenti nel tessuto urbano della Capitale, dove ogni bambino è lasciato libero di apprendere giocando.

Tipologia: Museo didattico

Indirizzo:  Via Flaminia, 80/86 – 00196 Roma

Sito Web: https://mdbr.it/

Credits fotografici: Maddalena Rinaldi