La Catena dell’Atlante, il ‘Monte dei Monti’

Il volume “Adrar n Dern (Il Monte dei Monti)" (Cnr Edizioni), a cura di Lorenza-Ilia Manfredi e Pasquale Merola, offre un'analisi approfondita della catena montuosa dell'Atlante, con particolare attenzione alla sua viabilità, allo sfruttamento delle risorse naturali e al sistema di controllo lungo la catena tra il Mediterraneo e il Sahara. In lingua berbera il titolo significa il Monte dei Monti e si riferisce alla maestosità di questa catena montuosa nell'ambito geografico e culturale della regione
Grazie ai risultati dell’ormai decennale progetto dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale (Ispc) del Cnr-Maeci sulle aree minerarie situate a nord-est nel Medio Atlante, il volume “Adrar n Dern (Il Monte dei Monti)” (Cnr Edizioni), a cura di Lorenza-Ilia Manfredi e Pasquale Merola , si configura come un contributo scientifico di grande rilievo nello studio dei sistemi montuosi nordafricani, con particolare riferimento alla catena dell’Atlante e al suo ruolo strategico nella connessione tra l’area mediterranea e il Sahara.
La catena dell'Atlante si estende per circa 2.500 km tra Marocco, Algeria e Tunisia e ha storicamente rappresentato una via di comunicazione cruciale tra il Mediterraneo e il Sahara. Il titolo dell’opera, tratto dal tamazight (ceppo linguistico appartenente al gruppo delle lingue berbere), evoca il carattere sacro e simbolico attribuito alla montagna nella cultura berbera, ma al contempo introduce un’indagine storica e geografico-politica di grande complessità, incentrata sulla trasformazione del territorio in relazione alla viabilità, allo sfruttamento delle risorse naturali e ai dispositivi di controllo socioeconomico.
Il Sahara è ricco di risorse naturali. Il sottosuolo dell'Atlante e delle regioni circostanti contiene giacimenti di minerali come fosfati, ferro, titanio, uranio, vanadio, petrolio e gas naturali. Queste risorse sono state oggetto di sfruttamento da parte di potenze straniere, come gli Stati Uniti e la Francia, attraverso accordi con i governi locali. L'estrazione di queste risorse ha avuto impatti significativi sull'ambiente e sulle comunità autoctone, spesso trascurando le antiche pratiche eco-agricole tradizionali dei popoli sahariani. Un focus significativo del libro tratta l’evoluzione della viabilità lungo la dorsale montuosa dell’Atlante, che nel corso del XX e XXI secolo ha subito profondi mutamenti. Dai tracciati delle piste carovaniere, gestite storicamente dalle società nomadi, si è passati alla costruzione di infrastrutture moderne - strade asfaltate, tunnel e nodi ferroviari - che hanno trasformato radicalmente la morfologia del territorio e la sua funzione geopolitica. Questo processo di modernizzazione, se da un lato ha migliorato i collegamenti e favorito lo sviluppo di alcune regioni interne, dall’altro ha comportato una marginalizzazione delle pratiche di mobilità tradizionali, erodendo il fulcro principale dell’economia e della cultura dei gruppi nomadi transumanti.
Inoltre, l'introduzione di forme moderne di economia capitalistica ha modificato radicalmente la vita economica e sociale nel deserto, con la nascita di nuovi centri urbani come Hassi Messaoud in Algeria, destinati esclusivamente all'industria petrolifera. Accanto all’analisi fisico-territoriale e geo-economica, il testo offre un’interessante riflessione sulle modalità con cui il controllo del territorio e delle risorse si traduce in dispositivi volti alla riorganizzazione della vita sociale. L’insediamento forzato delle popolazioni nomadi, l’urbanizzazione spinta in aree desertiche e la militarizzazione di alcuni snodi strategici rappresentano esiti emblematici di una governance del territorio improntata alla sicurezza e alla sorveglianza. Ne emergono scenari di profonda disarticolazione delle forme tradizionali di sussistenza e di identità, ma anche fenomeni di resistenza, adattamento e riappropriazione culturale, che il volume esplora con attenzione attraverso fonti documentarie, testimonianze orali e cartografia storica.
In sintesi, il volume si distingue per il suo approccio interdisciplinare, che coniuga geografia storica, antropologia del territorio, scienze ambientali e geopolitica. E offre una lettura critica e aggiornata dei processi di trasformazione in atto lungo l’asse mediterraneo-sahariano, restituendo al lettore la complessità delle dinamiche territoriali e l'urgenza di una riflessione sulle alternative sostenibili. Si tratta di un contributo prezioso per studiosi, cartografi e decisori politici, ma anche per un pubblico più generalista interessato alla comprensione delle sfide contemporanee nei rapporti tra uomo, ambiente e potere.
Titolo: Adrar n Dern (Il Monte dei Monti)
Categoria: Volume
Autore: Lorenza-Ilia Manfredi e Pasquale Merola
Editore: Cnr Edizioni
Pagine: 253
Prezzo: 45,00 euro