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Danza, origine del gesto e attrazione mistica

Copertina del libro Il corpo umano e la danza
di Alessandro Frandi

Pubblicato originariamente in Germania nel 1955 e sino a oggi inedito in traduzione italiana, “Il corpo umano e la danza” (Lindau Edizioni), a cura di Giovanni Pirari, costituisce una significativa testimonianza del pensiero di Walter F. Otto in merito alla danza, concepita non come mera espressione performativa, bensì come risposta archetipica del corpo umano all’esperienza dell’essere, una modalità prelinguistica e corporea attraverso cui si attua il silenzioso dischiudersi del divino nel mondo

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"Il corpo umano e la danza" (Lindau Edizioni) è un saggio del filologo e storico delle religioni tedesco Walter F. Otto, pubblicato per la prima volta nel 1955 e recentemente tradotto in italiano da Giovanni Pirari (post doc HSE, Mosca). In questo breve ma intenso testo, Otto esplora la danza non come mera esibizione artistica, ma come una risposta primordiale del corpo umano al divino che si manifesta nel mondo. L’autore propone una riflessione di natura filosofico-antropologica incentrata sul significato originario della danza nella storia dello spirito umano. Lontano da una concezione estetizzante o meramente spettacolare del “gesto danzante”, l’autore restituisce a questa pratica una funzione arcaica e sacrale, riconducendola a una modalità primaria e autentica dell’incontro umano col mondo e del suo relazionarsi a esso.

Otto invita il lettore a considerare la danza come una forma di presentazione del sé, un mezzo attraverso il quale l'individuo può entrare in contatto con le essenze e le potenze dell'essere, superando i limiti personali e avvicinandosi al divino. La traduzione di Giovanni Pirari mantiene la profondità e la ricchezza del pensiero dello studioso, offrendo al pubblico italiano l'opportunità di avvicinarsi a una riflessione filosofica e spirituale sulla danza. Lo stile del testo è incalzante e propone un viaggio che affonda le radici nel profondo della natura umana, dove il corpo non è solo materia, ma manifestazione viva dello spirito; la danza è considerata come un atto originario, un linguaggio antico con cui l’uomo risponde al mistero dell’esistenza, non un spettacolo o semplice intrattenimento, ma un gesto sacro, capace di connettere l’essere umano con il divino.

Denso di riflessioni suggestive che si inquadrano nel contesto della filosofia del mito che ha reso celebre l’autore, il volume accompagna il lettore alla scoperta della danza come espressione della parte più profonda e ancestrale del nostro essere, e la mette in relazione non solo con le origini del teatro greco e con i culti dionisiaci, ma anche con la mistica di Cusano e con la teoria morfologica di Adolf Portmann: “Se noi consideriamo la danza originaria una forma di presentazione di sé, possiamo e dobbiamo chiederci cosa sia questo sé”.

Otto adopera la teoria morfologica di Adolf Portmann per inserire la danza in un’universale tendenza delle forme biologiche verso l’autopresentazione. Come evidenziato da Giovanni Pirari nel saggio introduttivo e nel ricco apparato di note, Portmann sviluppa il concetto di autopresentazione in aperta critica alla teoria darwiniana, la quale spiega la varietà delle forme animali col ricorso ai processi di selezione naturale e di conservazione biologica, opponendo all’idea della “lotta per la sopravvivenza”, quale legge universale e spiegazione ultima dell’esistenza, un più originario principio “estetico”: ragione dell’essere di una determinata specie biologica non sarebbe il suo adattamento ai fini della mera conservazione di sé e della specie, ma proprio la presentazione di sé attraverso la propria forma. Solo così, argomenta Otto, si può spiegare la danza solitaria dell’uccello lira nel deserto australiano, e altrettanto la danza originaria, che emerge nel momento in cui cessano le tensioni utilitaristiche e la forma umana è libera di manifestare sé e le potenzialità a essa connaturate.

Questo raffinato tessuto argomentativo sostiene quella che individuiamo come la tesi centrale dell’opera: l’idea che il corpo umano, nella sua dimensione dinamica e rituale, costituisca un canale privilegiato di accesso al trascendente e ai principi ultimi della vita universale. Nella danza, il corpo non è riconducibile a una macchina biologica, ma diviene capace di oltrepassare la soggettività individuale per entrare in comunione con le potenze dell’essere e con il divino.

L’autore ripercorre inoltre alcuni esempi significativi tratti dalla religiosità antica, in particolare i culti dionisiaci, i riti dei Coribanti e le origini del teatro greco, nonché della mistica cristiana, per evidenziare come la danza sia stata storicamente percepita come atto di partecipazione cosmica, di unificazione con l’eterno. In questa prospettiva, il danzatore non rappresenta, ma incarna; non interpreta, ma attraversa una metamorfosi ontologica. Il nostro propone così una visione della danza quale atto primordiale, in cui corpo e spirito non sono entità separate, bensì dimensioni coessenziali di un medesimo slancio verso l’assoluto. Tale impostazione si colloca in una linea di pensiero che rivaluta le pratiche corporee come luoghi di accesso alla verità, superando la frattura moderna tra corporeità e interiorità.

Otto, scavando sotto le rovine del tempo, non cerca la danza come arte, ma come oracolo. Qui il corpo non si esibisce, ma ricorda. Ricorda l’era in cui il gesto era verità e il passo preghiera. Nel ritmo, il corpo si sfila dall’io, e l’io evapora. Non resta che vibrazione, eco di qualcosa che non ha nome ma ha voce. La danza si fa rito, soglia, vertigine. L’umano non interpreta il divino - lo attraversa. Dai Coribanti a Dioniso, dal teatro arcaico alla mistica cristiana, Otto segue i sentieri dove il piede non calca ma consacra. Il danzatore diventa medium, ponte fra l’invisibile e il tangibile. Non balla per mostrarsi, ma per sparire. Chi danza davvero non danza per sé: danza da sé, fuori da sé. 

Titolo: Il corpo umano e la danza
Categoria: Saggi
Autore: Giovanni Pirari (a cura di)
Editore: Edizioni Lindau
Pagine: 100
Prezzo: 14,00 euro

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