Cultura digitale: saperi, usi e riflessioni sull’AI

Dal 5 al 10 maggio torna la Settimana delle culture digitali. Giunta alla decima edizione, la manifestazione propone varie iniziative, con interventi di docenti, esperti e studenti che quest’anno discuteranno di Intelligenza Artificiale e patrimonio culturale digitale. Tramite il Tg Culther si rinnova l’impegno per affrontare nuove sfide, attraverso lo scambio di esperienze a livello nazionale ed europeo
La decima edizione della “Settimana delle culture digitali Antonio Ruberti”, organizzata da Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities School (DiCultHer), sarà online dal 5 al 10 maggio. La rete è stata costituita nel 2015 da circa 70 istituzioni pubbliche e private italiane, tra cui 26 università, il Cnr, l'Enea e vari istituti e imprese culturali, per promuovere l'uso responsabile delle conoscenze e delle pratiche digitali e favorire la progettualità giovanile e il dialogo tra le istituzioni: dal diritto all’istruzione, dall’educazione all’innovazione. L’appuntamento rappresenta un momento di sintesi delle ultime attività, nella visione della Convenzione di Faro e del Manifesto di Ventotene digitale, ma anche un’occasione per esperti, docenti e studenti per programmare l’anno scolastico 2025-2026. Il focus dell’iniziativa riguarda le sfide dei nostri giorni, come la costruzione di uno spazio europeo dell’istruzione e l’impegno di un’educazione inclusiva e sostenibile. In tale prospettiva, il New European Bauhaus, di cui DiCulther è partner, indica la direzione per la transizione sostenibile dell’Europa, per una nuova didattica con al centro la creatività dei ragazzi, valorizzandone il ruolo nei processi di costruzione identitaria e di cittadinanza attiva europea.

La manifestazione intende sostenere le comunità educanti, scientifiche e sociali su digitale e patrimonio culturale, attraverso lo scambio di esperienze a livello territoriale, nazionale ed europeo. Questa edizione è incentrata su due tematiche: AI Cultura, l’Intelligenza Artificiale come risorsa etica, inclusiva e sostenibile per l’innovazione culturale, e sul Patrimonio culturale digitale, spazio di co-creazione, accessibilità e consapevolezza. Si evidenzia l’impegno a governare l’innovazione con responsabilità, ma nello stesso tempo si rende viva la memoria culturale partecipata, anche attraverso l’AI per far dialogare territori e comunità, tutelandone il patrimonio per le future generazioni. Il 5 e 6 maggio sono dedicati a esplorare questo legame: studiosi, esperti, istituzioni, studenti e cittadinanza attiva si confronteranno per immaginare insieme un futuro in cui tradizione e innovazione si potenzino reciprocamente. L’8 e il 9 maggio la Soprintendenza archeologia, belle arti e Paesaggio del Friuli-Venezia Giulia dedicano un approfondimento all’educazione AI e al patrimonio culturale, con l’obiettivo di trasformare i percorsi presentati da docenti, professionisti e studenti in riflessioni condivise e strumenti operativi per la ricerca educativa. Informazioni per il programma e le modalità di partecipazione sono disponibili al seguente link: https://www.diculther.it/decima-edizione-della-settimana-delle-culture-digitali-antonio-ruberti/.
Le argomentazioni trattate nella Settimana verranno proposte nel Tg Culther, il telegiornale delle culture digitali, che narra le eccellenze italiane nel settore della ricerca, nell'uso del digitale e dell'AI per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Racconterà, attraverso inchieste, interviste, reportage e approfondimenti, le buone pratiche e le innovazioni in un’ottica partecipativa e consapevole. Nato nel 2015, ha accompagnato la fase di avvio e costruzione della rete DiCultHer; oggi affronta le nuove sfide del digitale, rafforzando il suo ruolo di promotore di cultura digitale per il futuro.
I numeri precedenti sono consultabili all’indirizzo https://www.youtube.com/playlist?list=PLdAOff7YfZ589pGAvMT_VKV2mmdbjqrcN, e sono connessi alla rivista Culture Digitali; il magazine DicultHer è online, promuove le innovazioni tecnologiche applicate al mondo dei beni culturali e si rivolge a docenti, ricercatori e operatori culturali.