Musei scientifici: Terra

Must, un museo in divenire

Minerali
di Maddalena Rinaldi

Il Museo universitario di scienze della terra è parte della rete dei musei del Polo museale dell’Università Sapienza, un sistema integrato di musei universitari che conservano un ricco patrimonio di collezioni storiche, sia scientifiche che umanistiche

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Sito all’interno della città universitaria del primo Ateneo della Capitale, il Museo universitario di scienze della Terra (Must) è nato nel 2016 dalla fusione dei tre musei storici - Geologia, Mineralogia e Paleontologia -, i quali, fondati tra il 1804 e il 1928, custodivano oltre 35.000 campioni mineralogici, 7.000 geologici e 100.000 paleontologici, oltre a libri, carte tematiche e strumenti d'importanza storica. Per questo il Must oggi vanta importanti collezioni mineralogiche, petrologiche e paleontologiche, come la Spada, la Watson, la Belli, la Dodwell; ma anche la collezione Giuseppe Ponzi, quella Athanasius Kirkcher, la collezione Giovanni Michelotti e la collezione Rovis di cristalli giganti, di più recente acquisizione (2009), solo per citarne alcune.L’allestimento attuale del museo è stato realizzato in occasione dell’esposizione temporanea “Terra: che sorpresa!” del 2018 e racchiudendo in sé lo spirito che animava i tre musei storici da cui ha preso vita, oggi fa le veci del museo in divenire. Il percorso espositivo odierno del Must è un viaggio tra minerali, gemme, meteoriti, rocce e fossili, che accompagnano il visitatore alla scoperta della formazione del pianeta Terra e delle sue recondite meraviglie.

Con exhibit tradizionali che si alternano a supporti interattivi e strumenti di realtà aumentata - come  i tablet che consentono una visualizzazione dell’Elefante di Sicilia -, ricostruzioni plastiche e diorami - come quelli della collezione Kirkcher, che illustrano il funzionamento dei vulcani -  la mostra accompagna il visitatore in un percorso evolutivo dalla classificazione dei meteoriti al funzionamento dei vulcani, arrivando fino ad affrontare concetti più attuali come l’utilizzo di fonti energetiche e la sostenibilità ambientale.

Elefante

Il messaggio sotteso all’esposizione offre continui rimandi alla storia di Roma e del territorio regionale, come la ricostruzione plastica della geologia dei vulcani di Roma o la collezione delle gemme incastonate negli anelli papali (la Dactyliotheca) di Papa Leone XII ad esempio, il quale, appassionato di studi scientifici, nel 1824 donò la collezione al Museo di mineralogia dell’Archiginnasio di Roma, o la vetrina espositiva dei blocchi di marmo utilizzati in molte chiese, palazzi e ville romane.

Molto frequentato da studenti universitari e di scuole superiori, il Must affronta anche i processi di fossilizzazione, permettendo in alcuni casi anche un coinvolgimento hands-on del visitatore, o i rischi geologici rappresentati con exhibit interattivi che simulano i terremoti e le sue misurazioni. Inoltre, fulcro di continui studi e analisi, il museo dispone di un moderno deposito, che consente lo svolgimento di numerose attività di ricerca.

Il progetto Must, che dovrebbe vedere il suo compimento nel prossimo biennio con l’ apertura di tutte le sale distribuite su quattro piani dell’edificio, doterà Roma del più grande museo europeo interamente dedicato alle scienze della terra.

Informazioni

Nome: Museo universitario di scienze della Terra

Tipologia: scientifico

Indirizzo: Piazzale Aldo Moro, 5 - 00185 Roma

Sito Web:  MUST | Dipartimento di Scienze della Terra