Cinema

Ipazia: la misoginia nella scienza arriva al cinema

Locandina del film Agora
di Rita Bugliosi

Ci trasporta nel IV secolo d.C. ‘Agora', il film di Alejandro Amenàbar in questi giorni nelle sale italiane. Al centro della pellicola, Ipazia, donna impegnata nello studio e nell'insegnamento della filosofia, della matematica e dell'astronomia

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Ci trasporta nel IV secolo d.C. ‘Agora', il film di Alejandro Amenàbar in questi giorni nelle sale italiane. Al centro della pellicola, Ipazia, donna impegnata nello studio e nell'insegnamento della filosofia, della matematica e dell'astronomia ai discepoli che accoglie nella Biblioteca di Alessandria d'Egitto, di cui il padre è responsabile.

Centro ricco culturalmente ed economicamente e provincia romana, Alessandria inizia a quei tempi ad avvertire i cambiamenti storico-culturali in atto nell'Impero, di cui farà le spese anche la studiosa, accusata di stregoneria dalla setta dei parabolani, che bruceranno la Biblioteca e uccideranno l'‘eretica'.

L'opera di Amenàbar richiama l'attenzione sulla condizione della donna all'interno del mondo della ricerca. La posizione delle scienziate di oggi non è certo paragonabile a quella narrata dal regista cileno, ma i dati non sono del tutto positivi. "La partecipazione delle donne all'istruzione post secondaria è notevole", commenta Sveva Avveduto, direttore dell'Istituto di ricerche sua popolazione e le politiche sociali (Irpps) del Cnr, "il sorpasso delle laureate sui laureati in Italia è avvenuto da oltre quindici anni e la percentuale di ‘dottoresse' in discipline scientifiche sale costantemente. I dati ci vedono anzi sopravanzare la media Ue (53,7% contro 40,3%) anche in ingegneria (28,7% Italia, 24,3% Ue) fin dal 2004".

La situazione nelle professioni di ricerca presenta però molti punti di chiaroscuro. "Se consideriamo la carriera universitaria, si nota come la componente femminile cresca costantemente ma lentamente e la presenza delle donne nei livelli apicali sia ancora residuale", prosegue Avveduto: "Da un livello iniziale paritetico o quasi, si apre sempre più una forbice che vede gli uomini progredire maggiormente per livello e le donne restare al passo anche dopo molti anni".

Una scena del film Agora

In ambito internazionale le ricercatrici raggiungono valori dal 25% al 45% del totale dei lavoratori del settore nei settori pubblico e privato. "Le cifre raccolte dalla Ue per She Figures riportano che le donne sono il 30% del totale europeo dei ricercatori in attività (Eu27). La maggior proporzione si riscontra nelle aree della biologia e della salute (oltre il 60%), dell'agraria e della farmaceutica (oltre il 50%), inferiore invece la presenza femminile in fisica (40%) o in informatica (30%)", conclude il direttore dell'Irpps-Cnr. "La crescita della quota femminile è anche più veloce: 4% tra il 2002 e il 2006, 2,8% per gli uomini. Ciò non porta però a una correzione dello squilibrio e molti paesi stanno attuando politiche specifiche".

Il film - che richiama alla memoria del pubblico una figura di cui restano solo testimonianze indirette, essendo andati distrutti i suoi scritti - è caratterizzato da una eccessiva spettacolarizzazione della ricostruzione storica e, malgrado le intense interpretazioni - Rachel Weisz nei panni della studiosa, Max Minghella è il fedele schiavo Davo - sembra più strizzare l'occhio ai colossal che proporre una seria e approfondita ricostruzione storica. 

La scheda

Titolo: Agora

Regia: Alejandro Amenàbar

Cast: Rachel Weisz, Max Minghella, Ashrof Brhoum, Oscar Isaac, Michael Lonsdale, Rupert Evans, Sami Samir

Distribuzione in Italia: Mikado

Uscita in Italia: 23 aprile 2010